(...) Gli industriali sono in prima fila in questa campagna che per le piccole imprese è lotta per la sopravvivenza, per le grandi aziende battaglia di competitività con Europa e mercati emergenti. Ladesione al manifesto è stata immediata, con le sottoscrizioni di Assolombarda, Confindustria Monza, lUnione industriale di Varese e Confindustria Lombardia che sintetizza la protesta dellintera regione.
«Ma la politica che fa? E a questo punto a che serve il tavolo Milano?» è la domanda che circola tra gli industriali, dopo che il piano Alitalia ha reso ineluttabile il destino di Malpensa, lhub condannato a diventare aeroporto regionale dalle scelte politiche romane. Giuseppe Fontana, presidente di Confindustria Lombardia, medita di non mandare più delegati alle riunioni del Tavolo. È in agitazione Diana Bracco, la presidente di Assolombarda che non risparmia sugli aggettivi: «Una scelta irresponsabile, irrazionale e miope, che mette in pericolo lintera economia del Nord». Entra nel dibattito anche la Compagnia delle Opere e chiede di «sostituire Alitalia per salvare gli aeroporti milanesi».
Il manifesto Moratti per Malpensa chiede infrastrutture. I dati di mercato danno ragione allhub lombardo. Malpensa prosegue il trend positivo del 2006 sul 2005 e nei primi sei mesi del 2007 è cresciuto del 10% per il traffico passeggeri e del 23% per le merci. E poi: larea di Malpensa produce il 31% del Pil, ha il 24% delle imprese attive in Italia, genera il 47% dellimport e il 41% dellexport nazionali.
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