Le infermiere del raìs? Sono 5 «Selezionate con un casting»

In un frangente come questo - è chiaro - gli può venire a mancare tutto, ma non certo l'infermiera di fiducia. Anzi, le infermiere: perché, si viene a sapere ora, in realtà erano in cinque, tutte ucraine, ad assisterlo giorno e notte: tre sono si sono già date alla fuga, qualcuna col benestare del padrone. E una delle cinque, tal Oksana, dopo la fuga ha svelato parecchi dettagli inediti della vita col raìs.
Oksana ha vuotato il sacco durante un'intervista di venti minuti rilasciata sulla porta di casa a un giornalista del canale televisivo ucraino Tvi. Rilasciata è dir troppo: la donna è stata filmata di nascosto e il Wall Street Journal è riuscito a mettere le mani sul filmato e ieri ne ha dato notizia. La ventiquattrenne - di cui non si sa il cognome - in questo momento si trova al sicuro in un piccolo villaggio nel centro dell'Ucraina, ma fino a quando non è rimasta incinta all’inizio di quest'anno (per favore, non chiedete di chi) ha lavorato per due anni come infermiera alle dipendenze di Gheddafi. E vorrebbe ritornare in Libia, nonostante 400 dei 3000 medici e paramedici ucraini che lavorano laggiù abbiano già deciso di far rientro in patria nell'ultima settimana.
«Voleva conoscere di persona tutti quelli che avrebbero lavorato nello staff medico dedicato a lui e alla sua famiglia», ha raccontato Oksana ricordando il suo colloquio di assunzione, avvenuto durante un viaggio del Colonnello a Kiev nel 2008, concludendo con: «È proprio un vero psicologo». Durante lo stesso casting pare siano state assunte altre infermiere, che però o sono irrintracciabili o si rifiutano di parlare. Qualche istruttivo aneddoto dalle labbra di Oksana è tuttavia trapelato: «Tenda? Quale tenda?» ha detto la ragazza durante l'intervista. «Gheddafi non vive e non dorme in una tenda». Le leggenda popolare e beduinica pare così smentita. «E noi infermiere non dormivano mai con lui», ha precisato Oksana.
Qui la smentita pare più difficile. Un «wikileaks-cablogramma» datato settembre 2009 e pubblicato il novembre scorso, infatti, rivelava la voluttuosa esistenza, tra le cinque infermiere, di tale Galyna Kolotnytska, unA bionda da paura persino a detta dell'estensore del documento. Che faceva altresì notare come Gheddafi «si appoggiasse insistentemente» con Galyna e come non potesse mai viaggiare senza questa «bionda fascinosa». Conclusione diplomatica: «Forse tra i due c'è una relazione».

Ma non c’è relazione che duri sotto le bombe, o quasi. Pure Galyna è rientrata a casa, nei pressi di Kiev.
E forse sono gli ultimi frammenti della colorata vicenda che circoleranno per un po’. Perché Oksana non parla più.

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