da Milano
Italiani beffati dallinflazione. Che non è mai sembrata così alta, anche se, secondo lIstat, nel 2007 si è ridotta rispetto agli anni precedenti, anzi, sarebbe addirittura inferiore alla media europea. Un dato che contrasta con la perdita del potere di acquisto da parte dei consumatori, che ormai è a livelli di vera e propria emergenza: non a caso è allordine del giorno il tema del taglio delle tasse sui salari, proprio per rilanciare i consumi in sofferenza e con essi produttività e sviluppo industriale.
Stando alle cifre «ufficiali» fornite dallIstat, dunque, il tasso di inflazione medio del 2007 si è attestato all1,8% contro il 2,1% del 2006, in miglioramento rispetto al 2,1% del 2006 e vicino al minimo storico dell1,7% segnato nel 1999. Linflazione armonizzata europea è stata nel 2007 pari al 2% (2,2% nel 2006).
Ma i numeri non dicono tutto: bisogna infatti fare i conti con la percezione del carovita, che nellopinione degli italiani è molto superiore a quello misurato dallIstat. Una recente ricerca dellIsae mostra che nella media del periodo febbraio 2003-settembre 2007, linflazione percepita è stata del 23,7% annuo. Come si spiega una differenza così vistosa? Al di là delle più o meno scarse conoscenze statistiche del campione, gli esperti sottolineano la relazione tra la percezione dellinflazione e il più generale clima di fiducia: negli ultimi anni, cioè, si sarebbe diffusa tra gli italiani una sorta di «disillusione monetaria». Tutto è cominciato con leuro, che ha provocato una perdita di potere dacquisto a tutti i livelli: ma la percezione di una crescita abnorme dei prezzi, che non trova riscontro nei dati ufficiali, è proseguita di pari passo con il generale ristagno del reddito e della produttività.
In ogni caso, anche lIstat non può che confermare la fiammata del carovita a dicembre: lindice dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% su base mensile, per un incremento tendenziale (ossia anno su anno) del 2,6%, il più alto da ottobre 2003. E lindice armonizzato confrontabile con gli altri Paesi dellUnione Europea ha registrato, sempre a dicembre, un aumento congiunturale dello 0,3% e uno tendenziale del 2,8%, anche in questo caso la variazione più alta dal 2003.
Rispetto a dicembre 2006 sono cresciuti soprattutto i prezzi dei trasporti (+4,8%), dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+4,1%) e dei capitoli abitazione, acqua, elettricità, combustibili - nonostante le «lenzuolate» del ministro Bersani - e mobili, articoli e servizi per la casa (+2,9% per entrambi). In calo il capitolo comunicazioni (-7,5%).
LIstat aggiunge inoltre che il 2007 lascerà sul 2008 una forte «eredità» inflazionistica. Leffetto trascinamento sullanno in corso è infatti pari all1,3%, un tasso «molto alto - spiegano allIstat - considerando che tra 2006 e 2007 il trascinamento era stato dello 0,5%». Ciò significa che, anche ipotizzando che per i prossimi 12 mesi i prezzi non aumentino, linflazione sarebbe comunque all1,3%.
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