Gli inglesi a Capello: «Pensi di valere ancora le cifre che guadagni?»

L’Inghilterra è in ansia. Chi si separerà prima: Charles da Camilla o Fabio dai tre leoni? La situazione è grave ma non è seria (Flaiano), a vedere l’espressione abbrunita di Capello ieri durante la conferenza stampa di conclusione, si potrebbero immaginare varie soluzioni. Di una si può essere certi: «Il mio destino dipende dalla federazione inglese», ha detto Fabio al fianco del quale stava seduto Adrian Bevington, ex responsabile della comunicazione della federcalcio inglese e oggi direttore del “Club Inghilterra”.
Due settimane, vale a dire il dodici di luglio, esattamente il giorno nel quale sir Dave Richards, presidente della Football association, avrebbe potuto sciogliere unilateralmente il contratto con Fabio Capello. Ma lo stesso Capello, prima di partire per il Sudafrica, aveva voluto incontrare il presidente per far cancellare quella clausola “unilaterale”. Una mossa astuta che mette adesso all’angolo gli inglesi: possono licenziare il tecnico italiano pagando tuttavia un indennizzo sontuoso, oppure possono confermarlo, andando contro l’opinione pubblica e una fetta di giornali che si sono già scatenati. Simon Pepper, sarebbe Simone Pepe in inglese, non lo sa ma il Daily Mail on line ieri ha pubblicato la fotografia di una lapide cimiteriale che ricorda la grande caduta in Sudafrica: «Inghilterra, nata 1863 morta 2010, uccisa dalla Germania».
«Vai Capello, torna a casa e portati anche i calciatori» ha titolato il Sun che, con la scusa dei messaggi inviati dai tifosi, ha pubblicato una serie di vignette e di fotografie, una delle quali propone la nazionale inglese, schierata per la fotografia di rito. Al posto delle facce ci sono undici teste d’asino. Seguono battute da repertorio, ne fornisco un breve elenco per sdrammatizzare.
Che cosa deve fare un inglese quando ha vinto il titolo mondiale? Spegnere la Play station.
I calciatori della nazionale inglese visitano un orfanotrofio a Città del Capo: «Mi stringe il cuore guardando tanti ragazzi così tristi» mormora Jamail, un bambino di sei anni.
Ho due biglietti per andare a vedere la nazionale, vieni con me? Preparati in fretta, andiamo all’aeroporto di Gatwvick, stanno arrivando.
Quale è la differenza tra una bustina del tè e la nazionale inglese? Una bustina di tè sta molto più a lungo in una coppa (tazza).
Fabio Capello sta spingendo il carrello del supermarket verso il posteggio delle automobili quando scorge un’anziana signora alle prese con pesanti buste della spesa: «Che cosa posso fare?» domanda Fabio e la vecchietta, stizzita: «Eh no, ti sei messo tu nei casini e adesso non chiedermi di aiutarti ad uscirne».
Basta con gli scherzi, tra due settimane Capello saprà, anche se ha già capito. Nel breve incontro con la stampa ha detto che qualcosa dovrà cambiare, magari lasciando la formula del 4-4-2, ha annunciato che dovrà ricorrere a calciatori giovani, ha spiegato che gli inglesi arrivano stanchi e logorati ai vari tornei internazionali, ha aggiunto che sarebbe forse opportuna una sosta invernale della quale usufruiscono i tedeschi, sempre freschi anche nella fase finale delle coppe europee, ha parlato ancora del gol non visto ma ha anche ammesso che la Germania ha giocato meglio ed era più forte, ha spiegato che le mancate convocazioni di Johnson e di Walcott erano dovute alla stanchezza degli stessi. Poi è arrivata la domanda da un miliardo, anzi da cinque milioni di sterline: «Lei riceve un salario incredibile, crede di meritarlo ancora oggi?». Capello ha abbassato il capo, ha sistemato il microfono, ha atteso qualche secondo prima di rispondere e ha indovinato la tattica giusta: «Quando la federazione inglese ha deciso di assumermi ho incontrato i dirigenti e con loro ho parlato, non altro. Non credo che il denaro stabilisca il valore di un uomo».
Mister Bevington ha chiarito e concluso: «Non è stato Capello a chiedere quella cifra.

Noi sapevamo di assumere un grande professionista, un allenatore che ha vinto dovunque. Adesso abbiamo due settimane per decidere con calma, senza farci prendere dall’ansia». Gli inglesi tornano sull’isola, non più del tesoro. E nemmeno dei famosi.

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