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Ingoia una pila, i medici non se ne accorgono Piccina di venti mesi muore in ospedale

Aveva ingoiato una pila ma i medici non se ne sono accorti. È morta così una bimba di 20 mesi, Alice Giusto, all’ospedale Gaslini di Genova. Il decesso è avvenuto domenica pomeriggio ma solo ieri, dopo l’autopsia, si è scoperto il perché.
Secondo quanto accertato la batteria (di tipo piatto, quelle che si usano per gli orologi o i telecomandi) si era attaccata alle pareti dell’esofago, creando un’ulcerazione. La bimba ha rimesso sangue e i genitori l’hanno portata al pronto soccorso dove sono giunti alle 9,30. Per ore è rimasta in osservazione, in codice giallo, ovvero media gravità. Le sono state fatte le analisi del sangue che hanno rivelato i valori di emoglobine molto bassi. Tuttavia, stando alla denuncia dei genitori, non sarebbero stati eseguiti accertamenti approfonditi. Lentamente l’intestino di Alice si è riempito di sangue arterioso.
Alle 16 la piccola ha avuto un’altra crisi. I medici hanno chiesto solo in quel momento l’autorizzazione a effettuare una endoscopia d’urgenza, ma era troppo tardi.
Il magistrato Puppo aveva aperto un fascicolo a carico di ignoti ipotizzando l’omicidio colposo. Su questo fascicolo ora potrebbero comparire i nomi dei medici che hanno avuto in cura la bambina dal momento del suo ingresso al pronto soccorso. I genitori hanno nominato un perito di parte, il dottor Marco Salvi, e si sono affidati all’avvocato Fabio Fleres, per seguire il caso in Procura. Nel frattempo il ministro della Salute Ferruccio Fazio, ha disposto l’invio degli ispettori del Ministero al Gaslini per verificare «l’appropriatezza delle procedure effettuate e la gestione clinico assistenziale».
In Italia ogni anno si registra il decesso di 50 bambini per questo genere di incidenti» spiega Antonino Reale, responsabile dell’Unità Operativa di Pediatria dell’Emergenza dell’ospedale Bambino Gesù di Roma. «Le batterie a bottone possono essere molto pericolose soprattutto quelle cinesi che si possono rompere. Se arrivano nello stomaco infatti possono o liberare sostanze caustiche bruciando la mucosa gastrica o spezzarsi in più parti, provocando delle folgorazioni locali nello stomaco».

Il messaggio forte e chiaro che deve arrivare ai genitori, continua il medico, «è di vigilare sui bambini mentre giocano, comprargli pochi giocattoli e con marchio Cee».

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