Garmisch «Pressione? La pressione ce l'avranno gli altri, io un oro l'ho già vinto!». Sicuro, spavaldo, ma purtroppo anche un po' malato (ieri sera aveva qualche linea di febbre): ecco il Christof Innerhofer al via oggi nella discesa mondiale che potrebbe regalargli un'altra medaglia, avremmo scritto d'oro se le condizioni, sue e della pista, fossero rimaste quelle di mercoledì e giovedì, purtroppo però ieri il tempo è cambiato, a Garmisch sono arrivate nuvole cariche di pioggia, nemmeno la notte ha portato aria fresca e il ghiaccio è sparito. La pista che tanto aveva esaltato Inner in superG ha cambiato volto.
A godere, ora, sono altri: come Werner Heel («Io su quel ghiaccio proprio non riuscivo a sciare»), Michael Walchhofer («Da padre di famiglia preferisco così, faccio meno fatica!»), o Aksel Lund Svindal: «Sulla pista dei giorni scorsi Innerhofer sarebbe stato quasi impossibile da battere». Nero è invece Dominik Paris: «Preferisco l'inverno all'estate, e mi è pure toccato un numero alto, che rogna!». Preoccupato Didier Cuche: «Sul ghiaccio sarei stato il favorito con Innerhofer, sul molle la gara si apre, attenzione a Miller».
Ieri intanto si è corsa la supercombinata femminile, vinta dall'austriaca Anna Fenninger davanti a Tina Maze e Anja Paerson, alla 18ª medaglia in carriera, record fra le donne (superato il mito Christl Cranz). Per eguagliare il numero 1 assoluto Kjetil Aamodt, a quota 19, alla svedese manca una medaglia: «La vincerò domenica in discesa!». Johanna Schnarf chiude 8ª, Elena Curtoni 16ª.
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