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Insegnanti, ennesima brutta figura del governo sugli scatti da restituire

Dopo il caos scoppiato per il taglio in busta paga di 150 euro, Palazzo Chigi fa dietrofront: niente restituzione. Il ministro dell'Economia: "C'è stato un problema di comunicazione"

Insegnanti, ennesima brutta figura del governo sugli scatti da restituire

Ieri la doccia fredda per 80mila insegnanti: 150 euro lordi al mese in meno, sulla busta paga, per restituire gli scatti percepiti negli ultimi mesi ma non dovuti. Il motivo? Il blocco degli stipendi, legato all'anzianità di servizio, è stato esteso dal governo anche all'anno scorso, dopo il congelamento delle buste paga nei tre anni precedenti (dal 2010 al 2012). Subito è scoppiata la polemica, con il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza che non l'ha presa bene, e su Twitter si è schierata al fianco degli insegnanti. Ma Fabrizio Saccomanni, che tiene i cordoni della borsa, l'ha subito bacchettata: "E' una decisione che non dipende dal Tesoro, si tratta di un atto dovuto". Aggiungendo, con una punta di sarcasmo: "Se il ministero dell'Istruzione riesce a trovare dei risparmi nell'ambito del suo dicastero per derogare al blocco degli scatti, il governo a quel punto potrà intervenire". Poi ha spiegato: "C’è stato un problema di comunicazione: il ministero dell’Economia e delle Finanze esegue istruzioni che non ci sono pervenute".

Il battibecco sulla "pelle" degli insegnanti ha dato l'impressione di un esecutivo quanto mai diviso al proprio interno. Oggi l'ennesima figuraccia. Il vicepremier Angelino Alfano corre ai ripari (o almeno ci prova). Intervenuto alla "Telefonata", su Canale 5, ha tenuto a far sapere: "In questo modo il governo rischia di farsi male da solo. Entreremo nel merito della vicenda, i cui dettagli ancora non conosciamo, per evitare che si verifichi il prelievo".

Dopo poco arriva la retromarcia (e la piena sconfessione di Saccomanni). Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro. Lo si è deciso, si legge in una nota, nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia e il ministro dell’Istruzione. E il ministro Carrozza subito mette la bandierina su Twitter: "Finita riunione a Palazzo Chigi: gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro. Sono soddisfatta per gli insegnanti". Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, commenta così la decisione: "Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro. Bene. Ha prevalso il buon senso". Anche Matteo Renzi si dice soddisfatto: "Bene il governo, sugli insegnanti cambia verso. Ora il lavoro: dati Istat devastanti".

Ma è sin troppo evidente che il governo, in meno di 12 ore, ha fatto un clamoroso voltafaccia smentendo clamorosamente il proprio ministro dell'Economia.

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