Insinna: «Ora distribuisco i pacchi ma Bonolis è Totti, io sono Gattuso»

Il nuovo conduttore di «Affari tuoi»: «Se dopo don Bosco hanno voluto me, significa che nella mia recitazione qualcosa non va»

Paolo Scotti

da Roma

«Bonolis? Lui è il numero 10. È come Totti. Mentre io sono solo il numero 8. Il Ringhio Gattuso della conduzione». E se il paragone sportivo vi pare eccessivo, «Vabbè, Gattuso gioca a calcio, mentre io prendo solo a calci un pallone - ammette Flavio Insinna - Forse, però, rispetto a lui ho qualche congiuntivo incerto di meno». Magari averne, in tv, di centrocampisti così. A furia di giocare al ribasso, infatti, il mediano Flavio Insinna è diventato una delle punte della squadra Rai. Riserva in Don Matteo, titolare in Don Bosco e La buona battaglia, debutta ora come capitano del game show più popolare (e rischioso) della tv. «Anni fa mi precipitavo a casa dal set per farmi due risate con Bonolis e Affari tuoi - ricorda oggi, ancora incredulo - Così, quando quel programma l’hanno proposto a me, ho pensato: se dopo don Matteo, don Bosco e don Pappagallo gli vengo in mente io, vuol dire che nella mia recitazione c’è qualcosa che non va».
In realtà, assicurano autori Rai e produttori Endemol, per consolidare il trionfo di Bonolis, l’ottima tenuta di Pupo e risollevarsi dal mezzo passo falso della Clerici, «Insinna è il nuovo conduttore ideale. Ha personalità, humour, capacità d’improvvisare e d’interagire con concorrenti e pubblico». «Con lui - azzarda addirittura Del Noce, direttore di Raiuno - ho ritrovato lo spirito originario del primo Bonolis». E già. Perché se la lingua batte dove il dente duole, alla presentazione dell’ Affari tuoi numero quattro (da lunedì alle 20,30 su Raiuno) sempre su quel tasto dolente si torna: sul titolare del numero uno, nel frattempo transfuga in Mediaset a rifare sotto altro titolo (accusa la Rai) esattamente lo stesso programma. «Il confronto con Paolo? Se ci pensassi vorrebbe dire che non dovevo accettarlo. E un mio amico m’ha detto: «"Se non lo accetti passeremo i prossimi cinque anni a chiederci perché». Del resto la star dei presentatori è per il novellino «un vero mito. Da ragazzino non facevo i compiti per vedere Bim Bum Bam. Con Ciao Darwin mi spanzavo dalle risate». Come arrivare, tuttavia, ai suoi stessi ascolti? «Se lo share si calcolasse in base al sudore versato, faremmo il 98 per cento».
Beh, quanto a sudore anche Bonolis non scherza... «Oh! - sospira Insinna, detergendosi la fronte - Lui è un lord inglese. Io, al confronto, sono Carmine Abbagnale». C’è poi un altro motivo per cui, parlando del ritorno dei pacchi, si torna a parlare di Bonolis. Il fatto che i busti del suo Fattore C somigliano loro decisamente troppo. «E ne siamo abbastanza arrabbiati - si sfoga Bassetti della Endemol -. Tanto che ci difenderemo con tutte le nostre forze». Come? «L’ufficio legale della Rai ha deciso di procedere per tutelare il diritto del marchio del programma - annuncia Del Noce - Sennò si entra in una vera giungla». Ma può essere che il flop di Fattore C rappresenti un campanello d’allarme anche per Affari tuoi, avvertendo che il genere comincia a logorarsi? «Al contrario. Dimostra, semmai, che il pubblico è meno passivo di quanto sembri. Ed è il primo a non gradire i cloni». Qualche cautela, tuttavia, non guasta.

«Così il programma (che si presenta con poche novità: la scenografia, la presenza dei familiari accanto ai concorrenti) non verrà spremuto come nella scorsa stagione. Ma lo terremo a riposo da metà dicembre a tutto gennaio, per riprenderlo in febbraio».

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