Insulti al premier su Facebook: nei guai consigliere comunale Idv

«Senzabavaglio», si fa chiamare dagli amici su Facebook. Figuriamoci. Dita sciolte sulla tastiera del pc. Identikit del solito blogger paladino dell’anti-casta? Acqua. Stavolta, invece, il cecchino si accomoda tra i banchi del Palazzo. Quando lo sport preferito è lo «shooting Silvio», magari prima della statuetta trovi a portata di mano il mouse. Così Matteo Degli Agostini, fresco vicepresidente del Consiglio comunale di Bolzano sotto l’insegna dell’Italia dei valori, ha preso bene la mira e ha fatto centro. «Berlusconi? Destituite questo figlio di puttana». Ecco l’ultima frontiera della battaglia a colpi di post-it. Complimenti per il contributo al dibattito civile, in un Paese in cui la democrazia «è a rischio».
D’altronde, «... quando mi sono avvicinato a un partito ho scelto l’Idv, perché è l’unico che fa politica, gli altri tendono a fare affari...», rivendica Degli Agostini, da oggi in pole position per diventare la nuova mascotte dei dipietristi. E a 29 anni, si capisce, fai politica anche e soprattutto dalle pagine di Facebook. Senza bavaglio, appunto, ma con licenza di insultare. Perché, davanti a 1.600 persone, è davvero una pacchia prendere a pretesto il Lodo Alfano per passare alle vie di fatto del turpiloquio. Ormai l’hanno capito perfino gli smanettoni di internet, pure se al latino preferiscono le emoticons: verba volant, scripta manent. Lasciare un messaggio su un sito molto frequentato è peggio che scendere in piazza a urlare nei megafoni, abitudine peraltro diffusa nel popolo viola.
Del florilegio verbale sfoderato dal rampante seguace di Tonino, ieri pomeriggio, s’è subito accorta Michaela Biancofiore, deputata e coordinatrice del Popolo della libertà in Alto Adige, che non è affatto intenzionata a lasciar passare la bravata. Anzi: «È l’ennesima conferma che in Italia tutto è permesso - s’infuria la Biancofiore -. Se lanci una miniatura del Duomo in testa al presidente del Consiglio vieni assolto. Se offendi volgarmente Berlusconi come persona sei legittimato a pensare di farla franca. Adesso basta, però, ora andremo a fondo». La bionda onorevole, fedelissima del Cavaliere, ha già ascoltato il parere del collega parlamentare, nonché avvocato del premier, Niccolò Ghedini. «Me l’ha confermato anche lui - riferisce la Biancofiore -: ci sono gli estremi per un esposto in Procura per ingiuria e diffamazione». Sistemati i dubbi di natura legale, resta la questione politica. «È chiaro che dopo questa gravissima uscita Matteo Degli Agostini deve dimettersi dall’incarico di vicepresidente dell’assemblea di Bolzano». Come se non bastasse, questa faccenda degli insulti online riaccende la miccia dei rapporti interni al centrodestra lassù in Alto Adige. «Dico soltanto che a Merano la corrente di Gasparri sta nella stessa maggioranza con quelli dell’Idv, capaci di scendere a un simile livello di imbarbarimento, che hanno perfino incassato l’appoggio esterno della Lega Nord. Una cosa inconcepibile alla luce della campagna d’odio di cui danno prova ogni giorno i dipietristi», attacca la Biancofiore.
Intanto il «travagliato» Degli Agostini, come un Gian Burrasca pizzicato con le mani nella marmellata, non appena è scoppiata la polemica ha provveduto a rimuovere la frase dalla sua pagina personale del social network. Ma le scuse, per carità, quelle non sono arrivate.

E da buon iscritto ai fan di Tonino, Degli Agostini infatti invece di chiedere venia sostiene di essere nel giusto. «Ho fatto una cavolata a usare quell’espressione». Una riga più avanti ribadisce: «Scusarmi con Berlusconi? Non con lui: è un criminale». Senza bavaglio, già. E senza vergogna.
giacomo.susca@ilgiornale.it

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