Intellettuali islamici schierati con Asfa: «Segnale positivo il premio all’imam»

L’Ambrogino d’oro al leader moderato della moschea di via Padova è un premio carico di implicazioni politiche e culturali, e continua a suscitare reazioni di segno diverso.
Mahmoud Asfa è da anni impegnato nel dialogo interreligioso e con le istituzioni locali, e per molti un premio all’Islam dialogante è un segnale preciso di distensione verso la comunità musulmana moderata.
«Come musulmani moderati in Italia siamo soddisfatti» commenta per esempio la parlamentare del Pdl, Souad Sbai, già presidente dell’associazione delle donne marocchine e della Confederazione dei marocchini in Italia.
Favorevoli anche gli intellettuali musulmani. «L’Ambrogino d’oro a Mahmoud Asfa è un segnale positivo per tutto l’Islam moderato», osserva Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell’associazione Intellettuali musulmani italiani. «Mahmoud Asfa ha da poco formalmente preso le distanze dall’Ucoii - spiega Vincenzo -. Si tratta del primo centro islamico milanese, attivo anche per la preghiera del venerdì, che rinnega ogni affiliazione a questo gruppo, entrando anche in causa con esso. È una speranza per una città finora soffocata dagli estremisti».


«Il riconoscimento concesso dal Comune di Milano - spiega - fa capire che i musulmani moderati, così come quelli che si distaccano dal fondamentalismo, non sono soli, ma la loro azione viene riconosciuta dalle stesse istituzioni».

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