Inter-Juve, arriva la prima sfida

Si sono punzecchiate, a volte al limite dell’insulto, per un anno intero. E ora si ritroveranno davanti, sull’unico terreno dove le acerrime rivalità debbono essere risolte: il campo. Mercoledì sera, stadio San Paolo di Napoli, Inter e Juventus tornano a incrociarsi nel trofeo Birra Moretti, con i partenopei a fare da terzi incomodi. I nerazzurri sono campioni d’Italia, ma l’anno scorso Del Piero e compagni non c’erano. Quest’anno sì, meglio farci subito l’abitudine.
Lo 0-3 rimediato a Birmingham nell’ultima uscita della tournée in terra inglese, intanto, non preoccupa Roberto Mancini. «A nessuno piace perdere, neppure in amichevole, ma possiamo dire che questa sconfitta contro l’Aston Villa era abbastanza scontata». Nel calcio di agosto, si sa, i risultati contano poco o nulla. E chi se ne importa se qualche tifoso dei Villans potrà dire un giorno di aver visto i propri (mediocri) beniamini umiliare i campioni d’Italia. Troppo scarica, svuotata d’energia l’Inter per essere vera. Il tecnico lo sa bene. «Eravamo stanchi, appesantiti dal doppio allenamento del giorno prima. Affaticati e a tratti affannati contro un avversario al contrario brillante, che tra una settimana affronterà la prima giornata di campionato». Mancini, comunque, non butta via tutti i 90 minuti del Villa Park. «Nonostante il punteggio finale, la squadra si è battuta bene fino all’ultimo e ha costruito anche opportunità importanti».
Parlare di Inter in bambola è esagerato, così come forse esagerati erano stati gli elogi il giorno dopo che Suazo e compagni avevano espugnato l’Old Trafford, roccaforte del Manchester United, facendo venire il mal di testa a sir Alex Ferguson. Ma Mancini non ci sta. C’è un però, un distinguo su cui l’allenatore marchigiano si impunta per sottolineare la differenza degli impegni. «Senza nulla togliere alle altre amichevoli che abbiamo giocato prima e dopo, era quello di Manchester l’appuntamento centrale della settimana in Inghilterra e anche il nostro lavoro era finalizzato in tal senso». Il tecnico di Jesi si è affinato anche come comunicatore e guardacaso sceglie proprio l’unico incontro (peraltro il più prestigioso sin qui disputato dalla nuova Inter) in cui la sua squadra ha pienamente convinto e soddisfatto. Una tattica furba, non c’è che dire. Con buona pace di Arsenal, Valencia e Aston Villa, sparring partner degli uomini di Mancini nelle recenti apparizioni. Ieri la squadra si è riposata, così come farà oggi e domani mattina. Due giorni e mezzo utili per recuperare le forze. Poi si torna al lavoro. C’è da mettere carburante nelle gambe in vista del primo impegno ufficiale, la Supercoppa, il 19 contro la Roma.

I tifosi attendono un altro appuntamento, meno importante per la bacheca di via Durini, ma con un fascino particolare. L’incrocio con la Juve stimola assai. E anche se è ancora estate, il risultato conterà un po’ di più. C’è da scommetterci.

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