Riccardo Signori
Una serata per aprire tutte le porte: quelle di San Siro che saranno chiuse per lultima volta e quelle degli ottavi della Champions. Piatto invitante e nemmeno difficile da cucinare, anche se lInter è specialista nello sbagliare gli ingredienti. Torna lInter vecchio stile, che nel dire di Mancini significa due attaccanti e quattro centrocampisti, possibilmente di ruolo quelli laterali. Dunque Figo torna a casa, ovvero sulla fascia, Stankovic sarà pronto solo per la seconda parte della partita, mentre nella prima potrebbe ricomparire Solari, carro armato arrugginito che ha lasciato molti dubbi sulle qualità. Mancini si è grattato la crapa per un po, ora vuol vedere se per caso ha sognato. «In allenamento si impegna al massimo, speriamo possa essere utile anche in campo».
Ma lInter è il solito grattacapo. Ieri lallenatore ha passato in rassegna i problemi che non sono pochi. «In campionato abbiamo avuto un vuoto di tre partite e siamo finiti in coda alle aspiranti scudetto. Ma credo che il tempo per recuperare ci sia. Certo dovremo pensare a vincere. Vincere, non giocar bene, perché è quello che conta soprattutto». Stasera basterà un pareggio per garantirsi il passaggio agli ottavi. Landata finì 1-0 con gol di Cruz. Le preoccupazioni dovrebbero essere minime, anche se i bellimbusti slovacchi dellArtmedia hanno vinto a Oporto e pareggiato i match con i Rangers. «Non sono così deboli come si dice».
Le preoccupazioni, semmai, vengono come al solito dallInter. Inutile nasconderselo, ha fatto intedere il tecnico. «Contro il Parma abbiamo giocato male finché la squadra non ha ritrovato lassetto, con la Roma così così, con Sampdoria e Lazio siamo stati discontinui. In questo momento non stiamo giocando benissimo. Siamo dietro perché le altre stanno facendo meglio di noi: giusto così». Poi parlano i numeri: lInter ha la seconda difesa del campionato (10 gol subiti) e il quinto attacco (22 reti contro le 27 di Fiorentina e Milan), radiografia di un cammino con qualche infamia e senza gloria. Lattacco sta diventando un problema e non certo perché manca Vieri. Lallenatore ammette: «Sono preoccupato quando gli attaccanti non segnano gol perché, in generale, una squadra gioca in proiezione delle punte e loro devono finalizzare il lavoro. Adriano e Martins hanno qualche difficoltà, anche se il brasiliano è più brillante di prima: se trova un gol cambia molto. Lunico che finora ha garantito reti è stato Cruz». Stasera ne basterà una. Se la difesa manterrà la solidità ritrovata dopo la partita con il Porto (2-1). Strano ma vero pensare che questanno la difesa garantisce quello che lattacco non garantisce più. «Quei cinque gol di differenza (quattro con la Juve ndr) in campionato sono il segnale di quanto ci è mancato, tra Lazio e Sampdoria, per mantenere il passo».
Insomma questInter e la sua stagione chiedono porte aperte più che mai, tranne la propria. Stasera San Siro rimbomberà ancora di poche urla a squarciagola. «Ci mancherà questo giocare nel silenzio».
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