Chi ha un vizio difficilmente arriva ad ammetterlo, anzi ti guarda un po’ storto e ti dice di farti gli affari tuoi. Chi arriva ad ammetterlo pensa che basti andare a dormire prima una notte per risolvere tutto, ma poi le notti diventano due, poi tre, poi magari quel giorno qualcosa è andata così così e non riesci più a prendere sonno, anche perché i fantasmi tornano sempre.
Chi ha già superato questo stadio è Adriano, anche se questa volta non sono arrivate dal Brasile foto dell’ex ragazzone nerazzurro che scorrazza in moto senza casco e magari con una bottiglia di birra in mano. Adriano ci sarà oggi, alla ripresa degli allenamenti dell’Inter. Ma domani?
Perché il problema è questo: non è più il tasso alcolemico vero e presunto dell’Imperatore, ma è lui stesso, quel che resta di un giocatore diventato un ingranaggio normale di una squadra che lo ha superato e staccato. Il problema è che quell’Adriano è un uomo condannato dalla sua fama, perché sarà vero - come dice Mourinho - che l’ultima volta la bottiglia non c’entrava, ma è anche vero che se il brasiliano stasera, dopo gli allenamenti, andasse a cena come una persona normale, domani mattina sarebbe già in prima pagina. Accusato, processato, condannato.
Insomma, Adriano torna, ma ce la farà? E soprattutto: è doveroso insistere ancora una volta - come sostiene il presidente-padre Massimo Moratti -, oppure è meglio fargli cambiare aria, come dice sottovoce José Mourinho? Ce lo chiediamo e ve lo chiediamo. Sperando, per l’uomo Adriano prima che per il calciatore, che alla fine qualcuno trovi la risposta più giusta.
- Con lui si sbaglia sempre ma forse è meglio provarci; di Claudio De Carli
- Già Facchetti nel 2006 aveva perso le speranze; di Gianluca Rossi
- Il suo declino è evidente, l'unica strada è all'estero; di Stefano Olivari
- La vera soluzione: far decidere al mercato; di Beppe Di Corrado
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.