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Inter, un'altra serata storta a Brema

Proedl, l'ex Arnautovic e Pizarro a segno. Nerazzurri spenti e con troppi assenti: agli ottavi da secondi

Inter, un'altra serata storta a Brema

Brema - Umiliata dall'ultima forza del girone. L'Inter si butta via nella notte conclusiva della prima fase di Champions League. Un 3-0 pesante e senza appello quello rifilato dal Werder alla squadra di Benitez. In crisi di salute, risultati, ma soprattutto di motivazioni e carattere. L'Ambrogino d'oro per i risultati della stagione precedente negato in mattinata è solo l'ennesima delusione che si somma a quelle di un'annata iniziata male (sconfitta nella Supercoppa europea) e proseguita peggio (settimo ko stagionale, già uguale al totale dell'ultimo Mourinho del triplete). Va giù molle l'Inter in Germania, senza opporre resistenza. Svuotata e mai capace di cambiare ritmo. La peggiore delle notizie in vista del Mondiale per club. Sconfessata l'unica richiesta del presidente Moratti alla vigilia: "Non facciamo figuracce". Detto, fatto. In una notte in cui il Tottenham non passa sul campo del Twente (rocambolesco 3-3) una vittoria avrebbe consegnato all'Inter il primo posto nel girone.

Primo tempo nullo Per mezz'ora sembra un allenamento. Benitez usa Cambiasso come centrale difensivo e propone Biraghi sulla sinistra, con Santon ala, più Nwankwo a centrocampo. Davanti ci sono Eto'o e Pandev, ma è come non averli. In porta debutta il 38enne Orlandoni, ma è un esordio amaro. Al 39' sul corner da destra di Frings Proedl a centro area è tutto libero di colpire di testa e la deviazione di Cordoba è fatale: 1-0. L'unica reazione nerazzurra è in un colpo di testa di Pandev alto di poco.

Nel secondo sono dolori Nella ripresa i ritmi cambiano. I tedeschi aumentano i giri. E dall'altra parte non trovano opposizione. Al 4' cross di Hugo Almeida da destra, Arnautovic irrompe sul primo palo, anticipa Cambiasso e di sinistro brucia Orlandoni. Il raddoppio dell'ex fa male il doppio ai tifosi interisti. Al 18' ancora l'austriaco, famoso ad Appiano Gentile soprattutto per essersi fatto rubare la Bentley di Eto'o, va vicino al trezo gol di testa. Lo squillo dell'Inter arriva al 22'. Cross di Pandev dal limite, Cambiasso sfiora di testa, ma il pallone sbatte sul palo. E sul tap in l'argentino finisce sul fondo. Benitez non è nemmeno fortunato. Passa un minuto e Orlandoni deve salvare di piede a tu per tu con Hunt liberato da un triangolo con Marin. Sul ribaltamento di fronte Pandev si gira in area, ma calcia debole. Nel finale ancora brividi. Al 35' Mertesacker di testa sbatte sul palo. E due minuti dopo il destro violento di Hunt si stampa sulla traversa. Al 43' arriva il terzo gol. Pizarro stoppa al limite, salta Cambiasso e di destro incrocia sul primo palo fulminando il portiere. Prima del fischio finale c'è tempo ancora per un palo di Pandev.

Benitez resiste La sconfitta per 3-0 a Brema non è "una figura del cavolo", per dirla con Moratti. La pensa così Rafa Benitez, che commenta l'ennesima delusione della stagione. "Questa era una partita con la squadra già qualificata - ha detto il tecnico spagnolo dell'Inter -. Per me è diverso. La partita importante era quella con il Twente (vinta dai nerazzurri con il passaggio agli ottavi). Abbiamo provato dei giocatori giovani e non abbiamo rischiato gli infortunati". Benitez non perde il suo autocontrollo e guarda al Mondiale per club. "Quello è l'obiettivo: ora cambia tutto, cambia la mentalità" dice lo spagnolo, secondo il quale "il mio futuro non credo dipenda dal Mondiale". Le speranza sono affidate al recupero di Julio Cesar, Maicon e Diego Milito, tra gli altri. Poi si penserà al mercato.

"Ne ho parlato con il presidente e con Branca" spiega Benitez.

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