Il governo non ha ragioni per porre la fiducia sul disegno di legge di riforma delle intercettazioni. Parola del ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Per quanto riguarda la messa a punto degli emendamenti in Senato, il ministro non si sbilancia («cè una riunione in corso»). Alfano poi rassicura: «Le intercettazioni saranno possibili per tutti i reati per cui si intercettava prima più uno, lo stalking. Cambia che non si potrà più intercettare senza motivo - ha ribadito il ministro - ma decideranno i giudici e lo si farà per un periodo breve. Il sottosegretario Giacomo Caliendo è fiducioso: «Il ddl diventerà legge «entro lestate», annuncia al termine del vertice di ieri Palazzo Madama fra Governo, Pdl e Lega sugli emendamenti da presentare entro venerdì al Senato. Tuttavia Pd e Idv chiedono che il testo sulle intercettazioni licenziato nella notte di lunedì dalla Commissione giustizia del Senato torni di nuovo in commissione. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, attacca il Guardasigilli sul piano personale: «Il presidente Berlusconi dovrà riflettere. Se avesse un ministro vero, piuttosto che un portaordini, e consiglieri che fossero innanzitutto parlamentari, piuttosto che avvocati difensori, lItalia avrebbe già una buona legge sulle intercettazioni, magari condivisa». Ieri è durato oltre sei ore lostruzionismo dellopposizione sul calendario dei lavori dellaula, che mette in programma il contestato ddl sulle intercettazioni in assemblea da lunedì pomeriggio, 31 maggio.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, spiega: «A proposito della richiesta di ritorno in commissione dellintero testo, la presidenza si riserva, in presenza di emendamenti che dovessero modificare strutturalmente il testo di legge, di avvalersi della facoltà di trasmettere in commissione, cosa che ha già fatto in questa legislatura, singoli articoli per emendamenti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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