Roma - "Chi ritiene, come Di Pietro, che non bisogna toccare la disciplina sulle intercettazioni è fuori dal mondo. Un ddl è opportuno. E l’opposizione deve dare il suo contributo anche con un voto favorevole". Ai microfoni di Radio24, il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, ha definito "ridicolo" pensare di ricorrere al decreto. Quanto al tema delle immunità delle alte cariche dello stato, per l’ex presidente della Camera "non è un’eresia che si discuta di questo. L’eresia semmai è che per bloccare un processo se ne siano bloccati 100mila, immettendo in un decreto sicurezza qualcosa di estraneo per materia e che non era stato sottoposto al vaglio del capo dello Stato". Secondo Casini, "forse sarà il caso di valutare l’immunità a cui pensa il Parlamento europeo congiuntamente col voto della destra e della sinistra e che in Italia non si sa per quale ragione non esiste negli stessi termini".
L'appoggio al ddl "E' ridicolo pensare di affrontare il tema delle intercettazioni con un decreto. Si può pensare invece a un disegno di legge". Secondo il leader centrista, "chi ritiene, come Di Pietro, che non bisogna toccare la disciplina sulle intercettazioni è fuori dal mondo". "Un ddl è opportuno. E l’opposizione deve dare il suo contributo anche con un voto favorevole", ha aggiunto Casini sottolineando che l'immunità delle alte cariche dello stato "non è un’eresia". Secondo Casini "forse sarà il caso di valutare l’immunità a cui pensa il parlamento europeo congiuntamente col voto della destra e della sinistra e che in Italia non si sa per quale ragione non esiste negli stessi termini".
Continua la collaborazione col Pd Alla domanda degli intervistatori se dopo la lettera scritta con Walter Veltroni al presidente della Camera Fini sull’ingorgo parlamentare, la collaborazione col Pd andrà avanti, Casini ha detto che "la collaborazione tra le forze responsabili dell’opposizione è nei fatti, è una scelta obbligata". Casini, però, avverte che l'Udc non è in Parlamento "in nome di un’alleanza col Partito democratico". "Le nostre sono strade diverse - continua - la mia è la collocazione di uno dei leader del partito popolare europeo, mentre Veltroni e gli amici del Pd sono in gran parte nel movimento del partito socialista.
Se sarà qualcosa di più sono i fatti che ce lo dirannò. Casini ha anche ribadito che da Veltroni lo divide »il fatto di non credere al bipartitismo. Io sto lavorando per costruire non un’alleanza sui vecchi schemi politici ma per creare una nuova fase della politica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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