Cronache

Intercettazioni valide, il Garante toglie una speranza al Genoa

Coppa Italia, la squadra giocherà ad Alessandria

Intercettazioni valide, il Garante toglie una speranza al Genoa

Giovanni Porcella

Per il Garante della Privacy le intercettazioni prodotte dall’accusa nel processo su Genoa-Venezia sono legittime. Si è concluso così «con una decisione di non luogo a provvedere l’esame della segnalazione presentata da Massimo Borgobello connessa alla vicenda Genoa». Come da comunicato «il Garante, composto da Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravallotti, Mauro Paissan, Giuseppe Fortunato, ha ritenuto che in base alle risultanze e attestazioni acquisite nel corso dell’istruttoria non emergono, allo stato degli atti, elementi per adottare un provvedimento inibitorio dell’ulteriore trattamento dei dati personali relativi a Borgobello».
Inutile dire che si tratta di una sconfitta per la linea difensiva del Genoa, che sulla nullità delle intercettazioni ha puntato molto sin da subito anche perché il Garante ha inoltre osservato che il materiale probatorio, contenente anche le trascrizioni di alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali, poteva essere lecitamente richiesto dalla Figc alla Procura di Genova. Ma non per questo la linea dei legali rossoblù è meno ottimista per quanto potrà accadere alla Caf. Di positivo c’è che, dopo una giornata di febbrili trattative il Genoa ha trovato un campo per giocare la gara di Coppa Italia col Catanzaro: Alessandria. La verità è che nessuno voleva il Genoa e soprattutto i suoi tifosi. E così la partita contro i calabresi in programma domenica non è stato chiaro dove si sarebbe giocata considerato che il Ferraris è stata dichiarato inagibile per i lavori a cui è sottoposto in queste settimane. Questo di Coppa Italia è un match considerato troppo pericoloso per questione di ordine pubblico visto che arriva poco dopo la sentenza della Caf a cui il popolo rossoblù si aggrappa per non sprofondare in serie C come deciso dalla Disciplinare. Soprattutto dopo il raid di martedì sera alla stazione Brignole di un migliaio di tifosi che hanno bloccato per oltre un’ora la circolazione ferroviaria è cresciuta la tensione la preoccupazione per chi dovrebbe ospitare il match. E a proposito degli incidenti le istituzioni locali, regione, provincia e comune, hanno condannato gli atti di teppismo e i disagi causati dai tifosi ai cittadini. Genoa-Catanzaro più che un giallo era diventato un incubo. Eppure ieri mattina intorno alle 11 il direttore generale della società rossoblù Stefano Capozzucca sembrava aver trovato la soluzione tanto che ha annunciato che la gara si sarebbe svolta a Biella alle 18. Ma nel pomeriggio il sindaco della città piemontese, Vittorio Barazzotto, non ha dato l’o.k per far disputare al Lamarmora il match. Ma finalmente alle 17 la vicina e amica Alessandria (i grigi quest’anno hanno come direttore sportivo Claudio Onofri) ha detto sì ed almeno un problema è stato risolto. Intanto oggi pomeriggio la squadra di Guidolin sul prato di Aymaville in Val d’Aosta affronterà la Biellese, formazione che milita in serie D. Una parentesi nell’attesa tra rabbia e speranza che anima tutto il Genoa e che comunque ha dato spunto al tecnico rossoblu’ di elogiare i giocatori per la serietà palesata nel corso della preparazione «avendo dimostrato senso di responsabilità e dignità nell' affrontare una situazione difficile». Ma ha anche parlato Nicola Caccia: «Non vediamo l' ora di scendere in campo per sfogare tutta la tensione accumulata. L’amichevole serve per preparare la sfida di Coppa Italia nella quale cercheremo di fare una bella figura, e di vincere per passare il turno». Il bomber campano parla da leader e da fedelissimo: «Noi confidiamo nella serie A poiché l'abbiamo meritata sul campo. Il presidente Preziosi è una persona straordinaria che ha fatto il bene del Genoa con i fatti e non con le parole, portandolo dalla serie C alla A.

Noi siamo sicuri che non abbia commesso quello di cui l'accusano, purtroppo temo che nel mirino sia finito l'uomo, e non il presidente di una societa».

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