Il Cav congela la resa dei conti e diserta il vertice di Forza Italia

Berlusconi oggi non sarà all'Ufficio di presidenza del partito. Ancora alta tensione tra Toti e Fitto, l'ex ministro rinuncia alla manifestazione a Napoli di venerdì 13

Il Cav congela la resa dei conti e diserta il vertice di Forza Italia

Alle riunioni per l'approvazione del bilancio non ha mai partecipato in vita sua. E, dunque, è piuttosto strano che qualcuno abbia voluto lasciare intendere che oggi si sarebbe potuto arrivare a quel chiarimento interno di cui in Forza Italia si parla ormai da dopo le elezioni europee. Una resa dei conti che, come ampiamente previsto, è invece destinata a slittare quantomeno alla prossima settimana. Silvio Berlusconi, infatti, rientrerà a Roma con molta calma e solo nel primo pomeriggio. E non parteciperà a nessuna delle riunioni in calendario oggi a piazza San Lorenzo in Lucina. Né a quella delle 11 in cui si voterà il consuntivo annuale del dismesso Pdl, né a quella delle 14 dove si approverà invece il bilancio della rediviva Forza Italia.
L'ex premier, infatti, è deciso a prendere tempo in attesa che si plachino gli animi dentro il partito, così da evitare uno scontro che dopo la pessima performance elettorale rischierebbe di essere devastante. Ed è questa la ragione di un Ufficio di presidenza con un ordine del giorno piuttosto succinto e limitato esclusivamente all'approvazione del bilancio. Altre questioni, insomma, si discuteranno poi e comunque non senza Berlusconi presente.
D'altra parte, la tensione resta altissima. Con Raffaele Fitto che ieri si è fatto sentire annunciando la cancellazione di una sua manifestazione a Napoli prevista per il 13 giugno. Per «senso di responsabilità» e per «far prevalere l'unità», spiega l'ex ministro. Che però non perde occasione per polemizzare, visto che – spiega – proprio nello stesso giorno «mi sono casualmente ritrovato sui giornali la convocazione di un'altra iniziativa del mio partito senza che in alcun modo ne fossi coinvolto ed informato». Poi l'affondo al coordinatore regionale campano Domenico De Siano (che per l'occasione ha invitato Giovanni Toti): «Ci vuole una certa fantasia per organizzare a Napoli una manifestazione post-europee omettendo di invitare il capolista nonché il candidato più votato...». Campania che per molti versi rappresenta uno degli epicentri dello scontro interno al partito, tanto che ieri a rendere più acceso il clima ci ha pensato il senatore cosentiniano Vincenzo D'Anna, vicepresidente del gruppo Gal, chiedendo l'azzeramento dei vertici regionali del partito.
Non che al Nord le cose vadano a gonfie vele, perché le sconfitte di Bergamo e Pavia – per ragioni diverse – sono state un duro colpo in Lombardia. Al punto che Toti parla apertamente di «problema settentrionale». Ora, spiega il consigliere politico di Berlusconi, il centrodestra si ricostruisce «attraverso il dialogo con la Lega, con Fdi e con Ncd» perché «dobbiamo creare un'alternativa al governo Renzi che ci piace sempre di meno». Convinta che sia in atto una «renzizzazione del Paese» è Deborah Bergamini. Ed è per questo, dice la responsabile comunicazione di Forza Italia, che bisogna «proseguire sulla strada della ricostruzione del centrodestra». «Siamo andati male, soprattutto al Nord. Ora si rinnovi partendo dalla base, con gradualità e mettendoci tutti in gioco», dice Laura Ravetto.

Mentre secondo Daniela Santanché il problema è stato piuttosto la posizione tenuta da Forza Italia rispetto al governo. «Le amministrative – dice – le vincono coloro che hanno idee nette e chiare, chi sta nel limbo perde».

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