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28 milioni di persone sopraffatte dalla crisi E il governo ha l'ansia

Il governo vive con ansia gli effetti della crisi sulle famiglie. Ma gli italiani accusano Monti & Co. di non aver fatto altro che alzare le tasse...

28 milioni di persone sopraffatte dalla crisi E il governo ha l'ansia

In Italia la crisi economica pesa su 28 milioni di persone. Una cifra spaventosa che obbliga le istituzioni a agire al più presto, a intervenire con fermezza, ad attuare quelle riforme strutturali necessarie a rilanciare il sistema Italia. Intervenendo al Festival dell’economia di Trento, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha ammesso che il governo Monti sta vivendo con ansia gli effetti disastrosi della recessione sugli italiani. Attacchi di panico? Palpitazioni? Fiato corto? Non si sa. È però evidente che non c'è più tempo da perdere.

La situazione è drammatica in tutto il Vecchio Continente. Nell'Eurozona ci sono circa 50 milioni di persone che sono disoccupate o sotto-occupate. Secondo i dati in possesso del dicastero dello Sviluppo economico, in Italia ci sono tra inoccupati che non cercano lavoro, disoccupati, cassintegrati e sotto-occupati almeno 7 milioni di persone che subiscono la crisi. "A queste - ha spiegato Passera - si possono collegare quattro famigliari a testa, che vivono la crisi". Calcolatrice alla mano: almeno 28 milioni di persone risentono degli effetti nefasti della recessione che da tempo colpisce l'Italia. Passera ha voluto ricordare che, in tema di crescita, l'agenda del governo tecnico prevede "un grande sforzo che, a partire dalla legge 'salva Italia', pensiamo possa portare a ridurre le perdite di lavoro e aumentare i nuovi posti di lavoro".

Nelle ultime settimane sono arrivate pesanti critiche all'esecutivo per le politiche economiche messe in campo fino ad ora. Il premier Mario Monti, più volte fischiato e contestato nelle sue ultime uscite pubbliche, è accusato di aver unicamente alzato la pressione fiscale senza mettere in campo misure a sostegno della crescita. Dal canto suo Passera ha ribadito, ancora una volta, che la situazione del Paese è "vissuta con ansia" da parte del governo. "Ogni giorno penso cos’altro aggiungere per la crescita - ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico - e aggiungo crescita sostenibile e sostenuta per creare lavoro". Secondo Passera, infatti, sostenibile è "una parola concreta e quindi non drogata dal debito". Al di là dell'ansia da prestazione del governo, appare sempre più chiaro che ogni giorno perso è un vantaggio per la crisi che sta creando una voragine nel tessuto produttivo del sistema Italia. I fallimenti, i suicidi e l'alto elevato di disoccupazione sono sintomi di un malessere che deve essere curato al più presto.

Senza farsi prendere dall'ansia.

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