Le denunce in assemblea ignorate per anni

A 8 mesi dal cambio dei vertici ancora cattive sorprese sulle vecchie operazioni

Siena è diventata la barzelletta d'Italia per colpa di una banda di incapaci e di maneggioni, e di lobby partitiche inguardabili che, dopo aver distrutto in pochi anni un capitale immenso e 541 anni di storia, oggi hanno anche il coraggio di rimpallarsi le responsabilità; responsabilità che hanno tutti i partiti (...). Adesso penso sia finalmente il turno della magistratura, per troppo tempo silente, ma che ora, con nuovi inquirenti, appare molto più attenta. Francamente il discorso che avevo preparato sembra ormai superato dalle recenti drammatiche novità su Banca Mps e Mussari. Purtroppo è l'ennesima conferma di quanto da me detto in questa sede dal 2006 ad oggi (...).
Parto dallo stupore di dover constatare che a oltre anno di distanza dall'arrivo del Dr. Viola, e a più di 8 mesi dall'insediamento del Dr. Profumo, escono ancora nuove cattive sorprese da operazioni del passato e si rende necessario un aumento dei Monti Bond di 500 milioni per fare fronte a nuove inaspettate perdite generate da operazioni finanziarie a rischio, fatte dal precedente Cda.
Quanto ancora la città dovrà attendere per sapere fino in fondo tutte le verità sulla cattiva gestione del precedente Cda, a partire dalla pubblicizzazione del contratto di Antonveneta e dei relativi pagamenti cosa da me più volte richiesta, dai contratti sui derivati relativi ai titoli di Stato, dalla chiusura di Filiali pagate poco tempo fa 10 milioni cadauna, e da operazioni, diciamo sospette, come le ultime scoperte, il Progetto Santorini e Alexandria, e le relative minusvalenze nascoste in bilancio? La cosa più importante è capire se questo Cda o gli azionisti di riferimento, in particolare la Fondazione Mps, si faranno finalmente carico di intraprendere quell'azione di responsabilità nei confronti degli esecutori di operazioni così poco accorte, da me più volte richiesta. Non è accettabile che tutte queste errate operazioni, inclusa la «madre» di tutte le disgrazie, ovvero la scellerata operazione Antonveneta, non abbiamo ancora alcun responsabile.
Avevo già fatto presente nella precedente assemblea l'assoluta necessità di fare chiarezza sul passato, un passato che mostra sempre più gravi errori, se non veri e propri comportamenti civilmente e/o penalmente perseguibili; senza questa chiarezza non è possibile pensare ad un futuro. Non ci può essere spazio per condoni, amnistie o insabbiamenti, verso chi è responsabile di aver dilapidato 17 miliardi (...). E questo lo ribadisco anche oggi, pur comprendendo la volontà del Cda di non alimentare dubbi o notizie negative per il Mps. Ma sono certo che proprio nell'interesse della banca, dei dipendenti, degli azionisti e anche della Fondazione Mps e del territorio di riferimento, dopo anni di operazioni fallimentari, di assemblee nelle quali si annunciavano solo promesse e novelle mai mantenute, e dopo continue modifiche a fantasiosi piani industriali, i mercati e gli analisti finanziari non potranno che apprezzare questo nuovo atteggiamento, volto all'etica e alla trasparenza, e potranno guardare con fiducia al rilancio di Banca Mps (...). L'aumento di capitale (...) all'ordine del giorno è l'ultimo atto di una tragedia che ha devastato la Banca, la Fondazione e il territorio. È un atto che non ci piace, ma del quale, in questo momento, non possiamo che essere costretti a prenderne atto, ed esprimere voto contrario potrebbe aprire scenari ancora più bui.
Non posso però tollerare che parte dei responsabili di tale scempio (...) invece di essere chiamati a rispondere di ciò, siano tuttora nei loro immeritati scranni, dorati e ben pagati, e si scarichi su dipendenti e cittadini incolpevoli, le conseguenze dei loro errori, delle loro megalomanie, o se accertate dalle indagini in corso, dei loro eventuali comportamenti non regolari (...). Con questa nuova spinta di pulizia ci si ricordi dei pochi che hanno combattuto a far emergere la verità nel silenzio generale.

Tra questi l'associazione «Pietraserena», che nessuna responsabilità ha sui disastri del passato, ma anzi, per mio tramite, è stata tra i pochissimi a tentare di fermare le scelte scellerate che hanno distrutto Banca, Fondazione e territorio, mentre quasi tutti i soliti adulatori professionisti, compresi i vari politici del fallito e trasversale «Sistema Siena» plaudivano le scellerate scelte, per poi oggi pentirsene, vergognarsene e tentare inutilmente di prenderne le distanze (...).

*Piccolo azionista senese Mps

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