"Da Tonino" al Colle, specialità molisane

Vi piacerebbe vivere in un Paese con Beppe Grillo presidente del Consiglio e Tonino Di Pietro presidente della Repubblica?

Vi piacerebbe vivere in un Paese con Beppe Grillo presidente del Consiglio e Tonino Di Pietro presidente della Repubblica?

A me divertirebbe un sacco. Non è un paradosso, ma una proposta seria avanzata dal primo e sposata dal secondo. Dopo il mesto Monti e il suo governo feretro, dopo l'allegro Berlusca e il suo ottimismo a oltranza, arriva la terza Repubblica del tandem ittico-rurale, con risate a manetta.

Il ciclone Grillo vien dal mare, l'uragano Tonino si forma in campagna, insieme si abbattono sui palazzi romani e fanno strage: di partiti, poteri, grammatica e bon ton. La Merkel smetterebbe di ridacchiare come ai tempi di Silvio: ci manderebbe i panzer. Grillo, finché si oppone, ha il merito di terrorizzare la casta; ma se va al governo il terrore si estende alla popolazione, non foss'altro per l'evidente, assoluta, verginale incompetenza di governo.

Di Pietro invece trasformerebbe il Quirinale in una fattoria. I giardini mutati in coltivazioni di frutta e verdura, i corazzieri riassunti come braccianti, i loro cavalli usati per l'aratro, trattori al posto delle auto blu, oche e galline nel cortile, e un'insegna fuori dal Quirinale: Locanda da Tonino. Report rivelerebbe il passaggio di proprietà dell'immobile all'inquilino o ai suoi figli.

Vorremmo sprofondare al sol pensiero

del messaggio di Capodanno alla nazione in puro linguaggio agritonino; per risparmiarci la figuraccia cosmica e lo Stato di calamità, forse è meglio che si avveri la profezia della fine del mondo il prossimo 21 dicembre.

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