La politica, in fondo, è un grande romanzo. A volte comico, altre drammatico. Sarà per questo che da sempre sono così stretti i legami tra il mondo delle Lettere e l'universo delle Leggi: Sciascia, Arbasino, Magris...
Romanzieri che entrano, narratori che escono (giornalisti che restano): il via vai fra le case editrici e i palazzi del Parlamento è frequente e frenetico. Ieri Antonio Prudenzano, su Affaritaliani.it, ha rivelato che lo scrittore Edoardo Nesi - Premio Strega 2011 con Storia della mia gente - ha lasciato l'incarico di coordinatore del gruppo editoriale Fandango molto probabilmente per candidarsi in quota Monti-Montezemolo: nel novembre scorso l'intellettuale pratese aprì la convention che presentava il «Manifesto verso la Terza Repubblica», organizzata da Italia Futura. Ora Nesi, che di integrazione e disoccupazione ha scritto parecchio, salirà davvero in politica? Se capolista (o anche vice), sembra proprio di sì.
Quello che è certo, invece, è il «preferirei di no» di Alessandro Baricco, gran sostenitore di Renzi durante le Primarie del Pd, che ha declinato l'invito alle «Parlamentarie». Ha altri progetti. Gianrico Carofiglio, da parte sua, magistrato e giallista barese, dopo cinque anni da senatore del Pd, lascia la politica. Durante il confronto Renzi-Bersani rimase neutrale, ma si lamentò dei troppi attacchi fatti al primo. Ora dice che rilascerà interviste solo dopo le elezioni, per evitare strumentalizzazioni. Forse allora si toglierà qualche sfizio. A proposito di Bari. Fa strano invece che un politico così attento alla dimensione culturale della vita come Vendola non abbia chiamato nemmeno un pugliese, neanche un Lagioia qualsiasi... Mah.
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