Rubrica Cucù

Ho visto la Merkel tra i prati

Ho incontrato Angela Merkel che parlava da sola tra i prati. Ero sulla rocca a Talamone, il tempo era brutto, ci siamo adeguati al maggio europeo, sembrava di stare in Germania

Ho visto la Merkel tra i prati

Ho incontrato Angela Merkel che parlava da sola tra i prati. Ero sulla rocca a Talamone, il tempo era brutto, ci siamo adeguati al maggio europeo, sembrava di stare in Germania. Si sentivano in giro solo voci sparute di turisti tedeschi. Stavo leggendo quando è arrivata la Merkel, col suo passo inconfondibile e il suo caschetto, la testa inclinata, muoveva le braccia come se sfilasse ancora sotto la Ddr. Era in tuta e scarpette. Ma è proprio lei? L'ho vista di spalle, e attenendomi alla perizia estetico-dietrologica di Berlusconi ho constatato che in effetti doveva essere lei, gluteona indesiderabile, per tradurre l'expertise del Cavaliere negli standard eufemistici europei.
Pensavo che stesse ascoltando musica, aveva gli auricolari, muoveva la testa e mimava frasi, poi ho visto che ce l'aveva con qualcuno, inveiva in teutonico, però non mi pareva che parlasse al telefono. Che sia diventata pazza? Non capita tutti i giorni in un paese di trecento abitanti vedere una Cancelliera, anzi la Donna Più Potente del Mondo, a spasso con tuta e scarpette, a parlare da sola, senza scorta apparente, anche se un paio di persone a distanza la guardavano. Lei mi ha gettato un'occhiata glaciale e io mi sono sentito in un attimo già fuori dall'Europa. Poi ha ripreso la sua marcia, fino a sparire dietro la rocca. Ma era davvero lei? Ancora non so, non ho avuto il coraggio di avvicinarmi, di farle almeno cucù, sentivo su di me tutto il differenziale di rendimento con i bund tedeschi.

Però a me m'ha guardato, a Letta nemmeno quello.

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