Cronache

Ecco il futuro che i genitori sognano per i loro figli

Macché carriere politiche, mamma e papà suggeriscono di puntare sull'agricoltura

Ecco il futuro che i genitori sognano per i loro figli

I genitori americani sognano un futuro pieno di dollari per i loro bambini, ma il lavoro che quasi i tre quarti degli statunitensi non vorrebbero veder fare ai loro figli è quello del politico. Anzi, la carriera politica è paragonata ad un incubo. Secondo un sondaggio Gallup quasi due terzi (64 %) dei genitori americani non vorrebbe che loro figlio intraprendesse la carriera politica, rispetto al 31% che pensa sarebbe un buon percorso.
L'identikit dell'americano medio che prova disgusto all'idea di vedere il proprio figlio in politica? È bianco e repubblicano. È difficile invece immaginare che succeda lo stesso per i genitori italiani: immaginare il figlio in politica è certamente un sogno per molti, nonostante negli ultimi periodi l'antipolitica stia invadendo la scena, con rischi evidenti: portare l'intero Paese in un vicolo cieco.
Ma leggendo una recente inchiesta del New York Times sul nostro Paese, il posto per sognare sembra esserci: «In Italia ci sono stipendi per quasi mille politici, senza contare quelli che operano localmente - scrive il quotidiano americano - e gli italiani spendono ogni anno un miliardo e mezzo solo per le spese del settore». Gli USA invece per una popolazione di 300 milioni di abitanti (il quintuplo di noi) sono rappresentati da 535 politici.
Sogni a parte, arriva da uno studio recente della Coldiretti Swg un dato choc: l'85% dei genitori italiani consiglierebbe ai propri figli un futuro lavorativo nell'agricoltura. E a supporto di questa ambizione tutta genitoriale ci sono i dati: il 15% del Pil italiano è rappresentato dal settore agroalimentare e a gennaio 2013 il settore ha segnato un +21%. Inoltre le aziende con al timone dei giovani registrano un fatturato del 79% maggiore rispetto alla media e il 55% di occupati in più. E sempre secondo i numeri elaborati dalla Coldiretti su dati Istat, sono 117mila gli under 40 che lavorano nelle 450mila aziende agricole di sette regioni prese in esame (Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria). Di questi più del 30% sono anche i titolari dell'azienda.
Sembra davvero che uno dei pochi settori in cui la crisi non fa da padrona sia l'agroalimentare. Il dato fa star bene i genitori italiani, ma un po' meno i figli, che faticano ad immaginarsi agricoltori. Sempre secondo Gallup, i giovani italiani riguardo al loro futuro sono i più pessimisti dell'intera UE.
Il 92% degli over 15 italiani è convinto che avrà meno possibilità di avere un lavoro sicuro come quello dei genitori, contro il 78% degli spagnoli, il 71% dei francesi, il 63% dei britannici e il 62% dei tedeschi.
Non raccontiamoci bugie: qualcuno negli ultimi vent'anni ha sentito un bambino pronunciare la frase «da grande vorrei lavorare nei campi»? Crediamo di no. E a dimostrazione di questo c'è una ricerca condotta da De Agostini Publishing che ha stilato una classifica dei lavori più sognati dai bambini del nostro Paese: al primo posto incontrastato c'è il cuoco professionista, lavoro che vorrebbe fare il 22% dei bambini italiani. Una voce assolutamente nuova rispetto anche solo a qualche anno fa, quando la televisione condizionava le scelte dei più piccoli per come idolatrava i calciatori e le veline. Oggi idolatra i cuochi, Masterchef ne è l'esempio incontrastato e la conseguenza è che i più piccoli sognano di crescere dietro ai fornelli, magari tirando forchette a chi non sa cucinare come loro. La notizia positiva è che il cuoco è anche uno dei lavori del futuro secondo diversi studi statunitensi.
Al secondo posto della classifica reggono lo speleologo e il poliziotto (ancora due professioni della vecchia repubblica) e scivola invece il calciatore (con un misero 19%).
Le bambine invece paiono più conservatrici: la maestra è ancora il mestiere che regge l'urto degli anni, così come il sogno di diventare cantante o per il 14% di diventare parrucchiere professioniste. Un dato singolare è l'arrivo di parole nuove fra gli under 10: una piccola percentuale dei bambini ha infatti dichiarato di voler fare l'avvocato, il banchiere, il fabbro e perfino l'artificiere.
thomas.

leoncini@libero.it

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