Via, non fate la faccia feroce a Pierfurbinando Casini che torna nel centro-destra. Primo, perché c'è di peggio in giro e nel centro-destra, anche tra gli irriducibili; non barricatevi in una purezza che non esiste. Secondo, perché lui se ne andò in modo civile e corretto, rifiutò di confluire in quel Pdl che in verità non fu una gran cosa e non tradì dopo aver vinto le elezioni o in corso d'opera, come fecero altri, ma ebbe il coraggio di mettersi in proprio prima del voto. Terzo, perché se vuoi vincere non puoi essere schizzinoso, la democrazia bipolare non è un club esclusivo ma inclusivo.
Certo, non si può tornare a vent'anni fa fingendo che nulla sia accaduto. E chi rientra sconfitto non può tornare subito al posto di prima. Questo vale naturalmente anche per Alfano e i suoi fratelli. Casini ha giocato una partita terzista almeno in partenza. Ha scommesso sul cavallo sbagliato, ma su Monti ci avevano scommesso un po' tutti. Ha perso, ne paga lo scotto e torna un po' lesso.
Si profila una riforma elettorale strozzaminori: volete che Casini si faccia ammazzare in ossequio alla legge? Cosa fareste al suo posto, v'immolereste per l'Italicum? Non difendo Casini, a cui non mi lega nulla, non sono mai stato democristiano, in passato lo criticai aspramente (e subito dopo fui estromesso dai giornali di proprietà del suocero). Ma siamo uomini, non stoccafissi. Preferirei una politica più coerente sui principi, più intransigente sulla qualità e più duttile con le persone. Invece succede troppo spesso il contrario.