Economia

Alle imprese 21 miliardi. Ma gli enti pubblici hanno debiti per altri 80

Saccomanni esulta: "Abbiamo favorito la ripresa, valgono l'1,6 per cento del Pil". La maggior parte dei rimborsi è in sospeso

Alle imprese 21 miliardi. Ma gli enti pubblici hanno debiti per altri 80

Roma - Nel 2013 le aziende creditrici della Pubblica amministrazione hanno ricevuto pagamenti per 21,6 miliardi di euro. È il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni a fare il punto dell'operazione rimborso, su cui sono puntati gli occhi dell'Unione europea. Fra luglio e dicembre dello scorso anno, sono stati pagati in media 3,6 miliardi al mese. Nel 2014 è previsto il versamento di altri 25 miliardi: 5 miliardi si riferiscono ancora agli stanziamenti 2013, mentre gli altri 20 miliardi di euro sono stati stanziati per quest'anno dai decreti «sblocca-debiti».

Saccomanni osserva che la liquidità immessa nell'economia reale - appunto i 21,6 miliardi di euro - equivalgono a 1,6 punti di prodotto interno lordo. «Si è trattato di un provvedimento cruciale per favorire la ripresa - spiega il ministro - e credo che il risultato del terzo trimestre, nel quale la caduta del Pil si è arrestata, e le attese per un quarto trimestre positivo, siano anche il frutto di questa operazione».
I circa 5 miliardi che mancano al raggiungimento dell'obiettivo 2013 (era di circa 27 miliardi) dovrebbero essere pagati alle imprese nei primi mesi di quest'anno. Su 27,2 miliardi complessivamente sbloccati, gli enti debitori hanno messo mano alle risorse disponibili per 24,5 miliardi di euro. Cinque Regioni assegnatarie di fondi non hanno ancora richiesto 2,3 miliardi di euro disponibili. Il ministro dell'Economia ha attivato un processo di monitoraggio regolare dell'avanzamento della procedura sblocca debiti, «al fine di garantire - si legge in una nota - il rispetto degli enti debitori a impiegare le risorse per saldare rapidamente i debiti». Nel dettaglio, lo Stato ha finora rimborsato debiti per 2,827 miliardi (su 3 miliardi di euro stanziati), le Regioni e le Province autonome per 12,889 miliardi, e infine i Comuni per 5,907 miliardi di euro. In totale sono 21,623 miliardi, pari al 79% delle risorse stanziate.

C'è tuttavia da considerare che i circa 45 miliardi di euro di rimborsi nel biennio 2013-2014 non arrivano neppure alla metà del debito totale che le amministrazioni pubbliche hanno accumulato nei confronti del sistema delle imprese. Una valutazione ufficiale dell'ammontare complessivo non esiste. L'unica esistente è quella della Banca d'Italia, che stima un debito di 91 miliardi nei confronti delle aziende medie e grandi. Ma da questa stima sono escluse le piccole imprese, dunque è ragionevole dire che i debiti del settore pubblico verso quello privato sono superiori ai 100 miliardi di euro. E sono molte le fatture ancora non riconosciute dagli enti debitori a causa del loro caos contabile.
Non solo. Stato, Regioni e Comuni continuano a non rispettare i termini di tempo per i pagamenti fissati in una direttiva dell'Unione europea. Le fatture dovrebbero essere saldate normalmente entro 30 giorni, o al massimo entro 60 giorni in alcuni casi (ad esempio nei confronti di Asl e ospedali).

Da qui l'intenzione, annunciata dal vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, di inviare al governo di Roma una lettera di «messa in mora»: se i pagamenti non diverranno più celeri, nei confronti dell'Italia potrebbe essere deliberata una procedura di infrazione.

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