Andrea Cuomo
RomaIl governo Monti ha deciso di tornare ai maxi-concorsoni. Era dal 1999 che non ne veniva indetto uno. Il 24 settembre uscirà il bando finalizzato alla copertura di 11.892 cattedre che si svolgerà in due sessioni. Costo previsto per le procedure di selezione? Incalcolabile visto che i candidati saranno forse più di 300mila. Altrettanti posti verranno resi disponibili attingendo dalle graduatorie dei docenti in attesa. Questi quasi 24mila nuovi professori saranno immessi in ruolo nell'anno scolastico 2013-14.
Approvati anche i decreti che prevedono l'assunzione con contratto a tempo indeterminato per 21.112 docenti e anche il reclutamento di 1.213 dirigenti per l'anno scolastico in corso. Le immissioni in ruolo riguarderanno sia i precari presenti nelle graduatorie a esaurimento sia i vincitori degli ultimi concorsi. I posti saranno divisi tra queste due tipologie di docenti. Resta ferma però anche la necessità di riassorbire i docenti in esubero. Nuovi posti di lavoro anche all'Università, alle quali verranno assegnati 15 milioni di euro per partire con le assunzioni di circa 3mila professori associati. La spesa a regime sarà di 90 milioni di euro annui. Sarà invece a costo zero il nuovo Sistema nazionale di valutazione, che ha l'obiettivo finale di costruire una banca dati con la carta d'identità di ciascun istituto attraverso un rapporto di autovalutazione che si baserà su una griglia predisposta dall'Invalsi. Una sorta di pagella per le scuole.
Quasi 50mila posti nuovi di zecca che fanno a pugni con la minaccia di tagli soprattutto nel pubblico impiego e inducono sospetti sul possibile ritorno in termini elettorali per i membri del governo Monti in predicato di candidarsi alle prossime elezioni. È questa la portata principale del primo consiglio dei ministri dopo le vacanze estive, definito come l'avvio della fase due dell'azione di governo. Una riunione fiume, della durata record di quasi nove ore, con i vari ministri a sfilare davanti al premier - che prima aveva incontrato il governatore di Bankitalia Ignazio Visco - presentando ciascuno il proprio dossier. Tra le voci in agenda nuove liberalizzazioni per «creare nuovi spazi per la crescita di autonome iniziative private attualmente bloccate» in settori come poste, beni culturali e sanità; e l'intenzione di aggredire il debito pubblico con un «programma di dismissioni attraverso fondi di investimento, ai quali verranno conferite proprietà mobiliari ed immobiliari pubbliche, finalizzate alla cessione delle partecipazioni azionarie detenute dallo Stato nelle società Sace, Fintecna e Simest», recita il comunicato finale di Palazzo Chigi. Ad ascoltare con particolare attenzione questa fiera delle buone intenzioni il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, che alla fine invita i colleghi a tenere contro della cosiddetta «compatibilità finanziaria» delle azioni. Lo stesso fa il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero a proposito dei vincoli europei. Due altolà non da poco per i colleghi, invitati a volare basso. Anche se al termine della riunione il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera nega qualsiasi contrasto con il collega dell'Economia: «Con Grilli abbiamo sempre trovato le soluzioni.
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