Amato: "No alla patrimoniale e al prelievo sui conti correnti"

L'ex premier mette le mani avanti sulle tasse e nega di percepire una pensione di 31mila euro al mese: "È una notizia che serve solo per farmi del male"

Amato: "No alla patrimoniale e al prelievo sui conti correnti"

Quando i cronisti lo incalzano per sapere se, qualora dovesse essere chiamato a guidare il governo, adotterebbe una patrimoniale o un nuovo prelievo forzoso sui conti correnti delle famiglie (come avvenne nel 1992 quando era premier), Giuliano Amato risponde con due secchi "no". L'ex presidente del Consiglio, intervenuto a Pisa a un convegno sull'università della Scuola Sant'Anna, a cui ha preso parte anche il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, ci tiene a sgomberare il campo da ogni equivoco sulle sue intenzioni. Sembra quasi voler dire: non mi attribuite decisioni che non intendo prendere. Un messaggio che fa pensare al suo possibile incarico come capo del governo di "larghe intese". Con lui che ci tiene a rassicurare il centrodestra.

"Di solo contenimento del debito si può morire. Gli stati con disavanzo pubblico devono contenere il proprio deficit", sottolinea Amato, ma di questa politica di contenimento, da sola, "si può anche morire". "Gli effetti recessivi delle politiche di austerità e basta sono stati maggiori delle aspettative di coloro che al Fondo monetario internazionale e in Europa le hanno promosse". Poi il due volte ex presidente del Consiglio puntualizza: "È indispendabile che, innanzitutto in sede europea, vengano adottate misure compensative che rivitalizzino l’economia".

La verità sulla pensione

"È falso che io percepisco una pensione di 31mila euro al mese. È una notizia che serve solo per farmi del male". E puntualizza: "I 31mila euro di cui si parla cumulano la pensione con un vitalizio che ogni mese io destino a delle attività di beneficenza. Se si continua così si fa passare l’unico parlamentare che ha rinunciato al proprio vitalizio come percettore di prebende". Poi precisa: "La mia pensione è di 22mila euro lorde che al netto diventano 11.500 euro. Una pensione per niente bassa, ma il problema dell’Italia non è che esistono pensioni da 11mila euro, ma che ci sono persone che a prescindere dal loro merito sono schiacciate ai livelli più bassi".

La battuta sui fuoricorso

Con una battuta assai pungente Amato interviene sulla necessità di garantire l’accesso alle scuole di alta formazione (come appunto il Sant'Anna). Con un certo gusto della provocazione l'ex premier aggiunge che "tanto vale chiudere l’accesso ai più alti gradi formativi, così non c’è il rischio che nessuno venga discriminato".

E va avanti: l’alternativa a "vivere felicemente fuori corso", con un implicito riferimento a Luigi Di Maio del Movimento Cinque Stelle, è di fare in modo "che chiunque come dice la Costituzione della Repubblica possa accedere ai più alti gradi della formazione".

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