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Lo scivolone dell'esecutivo sull'onorabilità dei candidati: nel cda Enel l'alfaniano Mancuso (appena rinviato a giudizio)

Anche il fedelissimo Gemma va all'Eni

Lo scivolone dell'esecutivo sull'onorabilità dei candidati: nel cda Enel l'alfaniano Mancuso (appena rinviato a giudizio)

E i «requisiti di onorabilità»? Matteo Renzi aveva usato questa formula, il 3 aprile scorso da Lilli Gruber su La7, per «trombare» in diretta Paolo Scaroni, appena condannato in primo grado per Porto Tolle quand'era ai vertici Enel. Niente conferma da ad all'Eni per il manager al cane a sei zampe dal 2005. «Quella norma non c'è negli altri Paesi - aveva aggiunto il premier - ma noi siamo contenti che ci sia e abbiamo ragione a volerla». Ma «Dagospia» si accorge che Renzi è cascato sull'alfaniano di turno. Quel Salvatore Mancuso, appena nominato per far parte del cda dell'Enel, per il quale, mercoledì scorso, la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio, insieme all'immobiliarista Luigi Zunino, nell'ambito del procedimento per il crac - evitato di poco - di Risanamento. Le accuse sono aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza. L'altro alfaniano della partita di nomine è il potente avvocato Andrea Gemma, 41enne, romano, tutor di dottorato a Palermo dell'attuale ministro dell'Interno: lui va a all'Eni. Sempre «Dagospia» fa notare che ieri le agenzie davano Mancuso all'Eni e Gemma all'Enel. Invece è il contrario: errore o manina..

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