Ancora un nubifragio. Le strade allagate e pioggia di polemiche

FdI: "Il Comune non fa più la manutenzione sui 130mila tombini che vanno curati di più"

Ancora un nubifragio. Le strade allagate e pioggia di polemiche
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Ancora allerta meteo per fenomeni estremi fino alle ore 6 di questa mattina, diramata dal Centro Monitoraggio Rischi Naturali della Regione Lombardia. Anche questa seconda perturbazione lascerà dietro di sè un'atmosfera instabile, che nella giornata di oggi favorirà ancora la formazione di temporali al Nord e sulle zone appenniniche. È l'esito del maltempo che ha colpito la penisola, dopo l'ondata di caldo che nei giorni scorsi ha attraversato il Paese da Nord a Sud.

Intanto si fa la conta de danni dell'alluvione che ha colpito Milano e la Lombardia nel tardo pomeriggio di domenica. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte «per liberare alcune strade dagli alberi caduti, che hanno causato interruzioni del trasporto pubblico e sistemare i sottopassi. Grazie a chi ha lavorato con dedizione» ha scritto il sindaco Beppe Sala sui social, dopo il temporale.

Il nubifragio di domenica con le violente raffiche di vento ha fatto una vittima a Robecchetto con Induno: si chiamava Viviana Maria Baldassini, 63 anni, è stata schiacciata da un grosso tronco mentre rientrava da una passeggiata. In città due operai sono rimasti feriti colpiti dai rami degli alberi che stavano tagliando per mettere in sicurezza le strade: il primo infortunio è accaduto poco dopo la mezzanotte in via Ceresio e ha visto coinvolto un operaio di 52 anni, il secondo è accaduto alcuni minuti dopo in viale Umbria dove un altro addetto alla potatura delle piante pericolanti è rimasto lievemente ferito.

Complessivamente nella notte tra domenica e lunedì si sono registrati circa 150 interventi per liberare i sottopassi allagati e le strade dai rami caduti, mentre in tutta la regione se ne contano oltre 500 per le forti raffiche di vento e piogge intense hanno colpito soprattutto le province di Bergamo, Brescia e Varese.

Non solo, ad allagarsi è stato anche l'aeroporto di Linate, mentre in piazza Castello la strada di calce che cinge lo Sforzesco è diventata un fiume di acqua fangosa.

Con i 35 millimetri di acqua sono piovute anche le polemiche per gli allagamenti di strade e piazze. «Come è ormai consuetudine dopo qualche ora di pioggia i milanesi si sono trovati in una città sott'acqua a causa dei numerosi tombini ostruiti. Da Niguarda alla Bovisa, da Lambrate a Garibaldi, da Corvetto a San Siro le strisce di attraversamento sono diventate invisibili, per la soglia dell'acqua che ha superato il livello delle banchine dei marciapiedi - osserva l'ex vicesindaco Riccardo De Corato -. Anche in questa circostanza ci siamo ritrovati le consuete strade allagate, il traffico in tilt e gran parte dei mezzi pubblici paralizzati.

Allagamenti e disagi sono dovuti a 14 anni di scarse e sporadiche manutenzioni soprattutto ai 130mila tombini presenti sulle nostre strade. Con le Giunte Albertini e Moratti, fino al 2011, una volta l'anno attraverso un'apposita squadra di Amsa, ripulivamo e svuotavamo attentamente e completamente almeno 5mila caditoie alla volta».

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