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"Ancora in stallo". Pd nel pallone sulle primarie

A poche ore dalla direzione nazionale, tra i dem regna ancora il caos: manca l'accordo sulle regole delle primarie. Braccio di ferro Schlein-Bonaccini, Letta fa il mediatore

"Ancora in stallo". Pd nel pallone sulle primarie

La trattativa "è ancora stallo". Dal Pd nessuno si azzarda pronosticare come finirà la partita. E ti credo: sulle regole delle loro primarie, i dem sono infatti nel pallone e si stanno scannando tra loro. Al Nazareno il caos regna sovrano e la riunione tenutasi ieri fra i sostenitori delle varie mozioni non ha prodotto nulla di definitivo. Da una parte i sostenitori di Elly Schlein, favorevoli alle primarie online (oltre che nei gazebo), dall'altra i supporter di Bonaccini e De Micheli, invece contrari. Nel mezzo, i responsponsabili della segreteria di partito, trovatisi a gestire l'ennesima spaccatura interna, peraltro a bocce ancora ferme.

Braccio di ferro sulle primarie

Il confronto tra le parti in causa si è però rivelato un flop, al punto che l'odierna direzione nazionale del Pd - prevista per la mattinata - è slittata al pomeriggio. Riviata di sei ore e mezza. Al momento la fumata bianca è ancora lontana dal vedersi e le posizioni in campo restano distanti tra loro. A rendere bene l'idea del clima di tensione era stata una nota molto dura diramata nelle scorse ore dal comitato di Bonaccini. "Le regole del nostro congresso sono già state cambiate per consentire a chi non era del partito democratico di partecipare a questo percorso. La sola ipotesi che si possa spaccare il partito, per cambiarle ancora a congresso già in corso, anziché confrontarsi su come rilanciarlo, sarebbe sciagurata", si leggeva nel comunicato.

Dalle parti di Elly Schlein si è preferito il silenzio, accompagnato però da una domanda sibillina fatta trapelare da un fedelissimo della parlamentare dem: "Perché aver paura della partecipazione?". I sostenitori della candidata affermano infatti che le primarie online favorirebbero una maggior affluenza, rendendo più ampia la consultazione che definirà i futuri indirizzi politici dei democrats nostrani. L'obiezione è che le regole non si cambiano in corso d'opera e che il voto digitale presenterebbe dei rischi (per ovviarli, Francesco Boccia ha ipotizzano registrazioni tramite Spid).

Data e platea degli elettori, regna il caos

A quanto si apprende da fonti parlamentari, la trattativa starebbe riguardando anche la platea degli elettori che potrebbero accedere all'eventuale voto online per le primarie. E il colmo è che non è stato trovato un accordo definitivo nemmeno sulla data della consultazione. L'ipotesi più accreditata è che le il voto dem verrà spostato al 26 febbraio, dopo che l'assemblea Pd e lo stesso Letta avevano fissato l'appuntamento al 19 febbraio. Durante la mattinata odierna si sono susseguiti contatti tra i rappresentati dei vari candidati alla segreteria di partito, nel tentativo di arrivare a una sintesi soddisfacente.

Letta cerca una mediazione

"Stiamo trattando alla ricerca di una soluzione unitaria", riferiscono fonti del Nazareno, spiegando che anche lo stesso Enrico Letta - ormai prossimo a lasciare la guida del partito - si starebbe impegnando nel ruolo di mediatore.

L'obiettivo è arrivare a un accordo per evitare che le lacerazioni si consumino in pubblico durante l'immintente direzione nazionale.

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