Tutti contro l'Italia. Un fronte scientifico internazionale molto compatto boccia sonoramente il decreto Balduzzi sulle cure ottenute con metodo Stamina approvato dal Senato. E ieri, ben 13 scienziati, big mondiali nel campo delle staminali, hanno chiesto ufficialmente l'intervento della Ue perché «approvare il decreto per utilizzare i protocolli della Stamina, che non hanno dimostrato la loro efficacia, potrebbe portare ad un pericoloso precedente per i pazienti che cercherebbero di essere trattati con altre terapie a base di staminali in Europa o in altri Paesi». Se l'Italia non si ravvede dovrebbe intervenire la Comunità europea per annullare tutto.
In attesa che anche la Camera si pronunci sul decreto, il pressing degli scienziati si fa pesantissimo. In una lettera pubblicata su Embo Journal, organo di un'associazione che fa parte della rivista scientifica Nature, gli esperti definiscono «irresponsabile» l'approvazione di metodi non validati scientificamente, e affermano quanto sia «sconcertante che il Senato abbia permesso l'uso di terapie che non abbiano seguito esperimenti o vigilanza appropriati». I firmatari della missiva al veleno (tra cui alcuni italiani) rilevano anche pericolosi interessi dietro a questa iniziativa: «Consentire il metodo Stamina significa infrangere le regole, minare la tutela dei malati e spianare la strada ad avventurieri» interessati a fare business. Inoltre «disgrega i sistemi sanitari pubblici, distrugge gli sforzi fatti per tradurre la scienza in medicina e porta a sprecare i fondi destinati alla sanità». Una situazione su cui la Ue non deve soprassedere: «L'agenzia dei medicinali Ema e l'Unione europea dovrebbero analizzare attentamente e monitorare il caso italiano. E intervenire, se il Parlamento italiano violasse le regole europee e classificasse iniezioni di cellule come trapianti, sottraendole al controllo dell'Agenzia italiana del farmaco».
Parole durissime che si aggiungono ai cinque precedenti interventi della comunità scientifica mondiale sulle misure attuate dall'Italia sull'onda del caso Stamina. Ma l'intervento più autorevole è quello del premio Nobel per la Medicina Shinya Yamanaka che raccomanda di non «ignorare le leggi e le regole che esistono per proteggere i pazienti sottoposti a nuove terapie a base di staminali».
Lo scienziato ha invitato tutti, politici compresi, a non farsi «prendere dall'entusiasmo di bruciare le tappe nel progresso delle terapie avanzate». É infatti successo che «alcuni pazienti siano stati danneggiati quando i trattamenti hanno bypassato le procedure mediche regolatorie».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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