Oscar Lancini è stato arrestato, questa mattina, dai carabinieri. Il sindaco "sceriffo" di Adro, salito alla ribalta delle cronache nazionali per aver tappezzato la scuola del paese con il sole delle Alpi, è accusato di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Avrebbe favorito alcune aziende nella gara d’appalto per la realizzazione delle opere da realizzare in paese. "Lo conosco da tanto tempo - ha commentato il governatore della Lombardia Roberto Maroni - è un bravo sindaco, una persona onesta, sono certo che dimostrerà la totale estraneità dalle accuse mosse".
Nell'inchiesta sono indagate ventiquattro persone. Oltre al sindaco sono finite ai domiciliari il segretario comunale Carmelo Bagalà l’assessore ai Lavori pubblici Giovanna Frusca, il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune Leonardo Rossi e due imprenditori edili, Alessandro Cadei e Emanuele Casali. Secondo l’attività investigativa avviata lo scorso anno, gli indagati avrebbero utilizzato crediti che il Comune di Adro vantava nei confronti di imprenditori locali derivanti da oneri di urbanizzazione e standard qualitativi a scomputo, per finanziare un’opera pubblica, la cosiddetta "area feste" in via Indipendenza, dal valore complessivo superiore al milione di euro, affidandone, "mediante accordi collusivi e mezzi fraudolenti volti ad evitare i previsti bandi di gara - scrivono gli inquirenti - direttamente l’esecuzione ad imprenditori vicini al Primo cittadino". Avrebbero poi "attestato falsamente, mediante la verbalizzazione di delibere di Giunta, la completa gratuità ed urgenza della realizzazione della citata opera, in realtà onerosa per l’Amministrazione comunale" e "operato, per mezzo di accordi collusivi, una turbativa d’asta in relazione all’aggiudicazione di un’area comunale, nel frattempo deliberata ed inserita nel patrimonio alienabile di quell’Amministrazione, in favore di un imprenditore locale". Nell’ambito della stessa operazione sono state notificate 18 informazioni di garanzia ad amministratori pubblici, pubblici funzionari ed imprenditori, ed eseguite numerose perquisizioni e sequestri di materiale probatorio. "Puzza tanto di attacco alla Lega, che cresce e fa paura", ha commentato il segretario della Lega Lombarda Matteo Salvini ha aggiunto spiegando che Lancini, "da buon leghista ha sempre lavorato per favorire la nostra gente e le nostre imprese, ovviamente nel rispetto della legge".
Nel 2010 Lancini, che adesso si trova agli arresti domiciliari, aveva intrapreso una vera e propria crociata contro i genitori dei bimbi che non pagavano la mensa all’asilo. A questi aveva negato il pasti finché non avessero saldato il conto. Il braccio di ferro si risolse con l’intervento di Silvano Lancini, l’imprenditore-benefattore (suo omonimo) premiato dallo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L'onoreficenza del Quirinale spinse il sindaco di Adro a scrivere una lettera al Colle criticando il premio. Proprio per quella lettera, fu indagato (poi prosciolto) per vilipendio al capo dello Stato. Lancini è finito in una tempesta di polemiche, culminate in una causa civile, anche per il nuovo polo scolastico "Gianfranco Miglio". Le pareti della scuola erano, infatti, tappezzate con il Sole delle Alpi. Gli attacchi si era spinti tanto in là da costringerlo rimuovere il simbolo leghista. Infine, il sindaco di Adro è rimasto invischiato con l’azienda di famiglia, poi passata di mano alla Vallesabbia Servizi srl. La Elg era stata accusata di versare scorie tossiche nell’ambiente.
Per queste accuse, però, Lancini non è mai stato condannato. La Vallesabbia Servizi srl, dove attualmente lavora anche il fratello di Lancini, è stata recentemente chiusa dalla procura per un grave episodio di inquinamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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