Arriva la tassa di sbarco: 1,50 euro per turista L'ultima trovata del Prof

Varato un nuovo tributo per chi approda sulle piccole isole. E sull'Imu spunta la possibilità di pagare anche in due rate

Arriva la tassa di sbarco: 1,50 euro per turista L'ultima trovata del Prof

Roma - Arriva la tassa di sbarco nelle piccole isole. Il turista che approda a Capri, Ischia, Procida o nelle isole dei tanti arcipelaghi nostrani anche per una gita «mordi e fuggi», dovrà versare fino a un massimo di un euro e mezzo per sbarcare. Saranno i Comuni a decidere se introdurre il balzello, e in quale misura. Ma le prime reazioni entusiaste dei sindaci di Capri e Procida fanno già capire quale sarà l’orientamento. La tassa è stata approvata come emendamento al decreto fiscale che ieri ha avuto il via libera dalla commissione Finanze della Camera. Servirà a finanziare interventi su turismo, beni ambientali e servizi pubblici locali, e sarà riscossa dalle compagnie di navigazione.

Qualche altra novità riguarda l’Imu. Intanto viene data la possibilità al contribuente di decidere se versare l’imposta in tre rate, come deciso ieri a Montecitorio, oppure in due. Inoltre si apre uno spiraglio per gli anziani ospiti nelle case di riposo: i Comuni di residenza decideranno se concedere uno sgravio, applicando sull’abitazione rimasta vuota l’aliquota prima casa, anziché la ben più pesante aliquota seconda casa. Sempre i Comuni potranno decidere se applicare l’aliquota prima casa agli immobili di cittadini italiani residenti all’estero, purché non affittati. Viene infine concesso ai Comuni di adottare propri regolamenti per gestire le tasse di scopo.

Sulle case pende tuttavia una spada di Damocle, rappresentata dalla revisione dei valori immobiliari, da quelli catastali a quelli di mercato. La delega fiscale stabilisce infatti che i valori faranno riferimento al triennio 2010-2012, cioè a valutazioni molto elevate. In molti si attendono una vera e propria «mazzata». Ma il vice ministro dell’Economia Vittorio Grilli cerca di smorzare le paure: «L’obiettivo della revisione - spiega al Senato - non è di aumentare le entrate dell’Imu. Con la revisione del catasto, qualcuno pagherà di più, altri di meno». La conclamata parità di gettito si verificherebbe infatti nel totale, ma non nelle singole situazioni. Ma «se con la revisione l’immobile aumenterà il suo valore del 50% - aggiunge Grilli - allora l’aliquota calerà».

Se ne parlerà comunque l’anno prossimo, perché la revisione dei valori degli immobili richiederà molto tempo. Per quest’anno basta e avanza l’Imu. L’imposta, è la previsione del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, «costerà un mese di stipendio o un mese di pensione. Pagarla in tre rate - aggiunge - non cambia molto, e la gente non ce la farà».

Per finanziare le piccole modifiche all’imposta sulla casa, la commissione Finanze della Camera ha dovuto lavorare di forbici: sono stati tagliati 280 milioni ai ministeri, 48 milioni all’Inps, 12 milioni all’Inail, 11 milioni ai Monopoli. Oltre alla tassa di sbarco è stata varata anche la tassa sulle pubblicità affisse sulle gru nei cantieri. Ed è stato elevato il tetto delle somme pignorabili ai cittadini: un decimo dello stipendio o pensione fino al limite dei 2.000 euro; ma oltre questa soglia fino a un quinto dello stipendio.

Un’ennesima modifica è giunta infine sui pagamenti in contanti da parte dei turisti di Paesi extra-Ue: il tetto per il trasferimento di contante sale a 15mila euro. E non ci sarà la «tassa sul lusso» per le imbarcazioni da diporto su cui vivono persone affette da patologie particolari.

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