Asta delle frequenze tv Confalonieri a Passera: «Ce le avete portate via»

Asta delle frequenze tv Confalonieri a Passera: «Ce le avete portate via»

RomaIl ministro Corrado Passera aveva parlato poco prima di nuove imprese giovanili hi-tech, di come incoraggiare chi vuole sfidare il mercato, ma era già al ministero quando il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, lo ha preso di mira. «Peccato che il ministro è andato via», ha premesso parlando ad un convegno di Italian Business & Investment initative. «Ma quale start up? Tu fai lo start up e poi ci fanno lo stop down. Tu avevi le frequenze che avevi comprato e poi ce le portano via così, ma lo start up dov’è? Passi lunghi e ben distesi». Chiaro il riferimento al beauty contest (cioè la riassegnazione delle frequenze libere che è stata bloccata proprio dal ministro allo Sviluppo per lasciare spazio ad un’asta). Poco prima Confalonieri aveva riservato al governo un’altra battuta poco lusinghiera. La ricetta per la crescita? «Non ce l’ha nessuno, neanche i ministri, con tutto il rispetto...». Controcorrente anche sul tema dell’incontro. «I giovani di oggi sono un po’ troppo coccolati - ha argomentato davanti ad una platea composta in gran parte di studenti universitari - tutti a dire poverini. Invece noi muovevamo il bottom, per non dire una parolaccia e io suonavo nei night facendo bei soldini tirando fino alle quattro di mattina». Inevitabile la domanda del moderatore (il giornalista Enrico Cisnetto) sull’altro componente della band, Silvio Berlusconi: Suonava il piano? «No, io suonavo il piano, quello che cantava l’ho licenziato perché scendeva sempre giù a ballare. Aveva già quel vizio là».
Comunque l’invito di Confalonieri ai giovani è di darsi da fare («It’s up to you, il vostro successo dipende da voi», li ha incitati). E tutto il convegno dell’Ib&II, iniziativa di Fernando Napolitano si è svolto sul filo di questo ragionamento. L’obiettivo dell’iniziativa di Napolitano un invito ad agire, indirizzato alle istituzioni e alle imprese affinché si favorisca la nascita di imprese giovanili nelle nuove tecnologie, da fare crescere anche all’estero.
Tra le iniziative, quella di portare mille giovani negli Stati uniti «per cambiare una generazione in tre anni», prosecuzione del metodo già sperimentato da Napolitano negli ultimi due anni e che ha dato frutti, cioè start up di giovani italiani che si sono radicate negli Usa. La nuova fase parte in luglio.
Iniziativa particolarmente apprezzata dall’ambasciatore Usa in Italia, David Thorne. «Entro vent’anni in America non saremo più i primi in nessun campo tranne in una cosa: l’innovazione», ha detto il diplomatico in un passaggio del suo intervento. «Il 37% dell’innovazione negli Usa è venuta dalle start up».
E proprio dalle nuove iniziative imprenditoriali, viene l’antidoto al calo dell’occupazione, ha sostenuto Passera.

«Le start up sono nel nostro Dna, nessun paese ha sei milioni di aziende su sessanta milioni di abitanti. Bisogna incoraggiare la cultura del rischio e smantellare» la cultura che considera il non successo di un’iniziativa come un fallimento.

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