La premier Giorgia Meloni "sta rappresentando nel modo migliore la nostra nazione, sta governando da tanto e questo è un grandissimo risultato". Così Gigi Buffon, ex portiere e attuale capo delegazione della nazionale di calcio, a margine della sua partecipazione ad Atreju, la kermesse di FdI in corso a Roma.
Il calciatore ha parlato anche della Juventus. "Innanzitutto ho visto che ieri è arrivata un'offerta importante, ma non mi sembra mai di aver visto che John Elkann o la famiglia Agnelli abbia messo la Juve in vendita e questa è la cosa principale, stiamo parlando di una storia di 102 anni, se non sbaglio, una storia vincente che in certi momenti magari può avere delle problematiche, ma a dispetto di tutto questo io credo che il tifoso della Juve soprattutto debba essere orgoglioso e debba riconoscere sempre il merito e anche, insomma, la felicità di essere riconoscibili attraverso la famiglia e in questo caso John".
E sulla crisi dei talenti italiani nel calcio Buffon è stato chiaro: "Ora potremmo intercettare meno il talento perché ci sono, per fortuna, anche altri sport come il tennis che catalizzano l'attenzione dei giovani. Allora noi del calcio dobbiamo esser ancora più bravi del passato. Ma in una terra come la nostra ci saranno sempre i talenti, ma bisogna vederli e non soffocarli.
Quando poi c'è carenza non bisogna pensare all'immediato, perché il talento non lo forgi in un anno, c'è dietro una visione e un percorso che parte anche venti anni prima. Se tra dieci o quindi anni vogliamo un certo tipo di talento dobbiamo mettere mano in zone delicate come nell'età di base tra i 7 e i 14 anni, lì uno riesce a sprigionare il talento".