«Auto Gdf usate come taxi», indagato Papa Mentre il processo sulla presunta P4 si sgretola

Nonostante l'inchiesta sulla presunta associazione segreta P4 si stia sgretolando a processo, il pubblico ministero di Napoli Henry John Woodcock va avanti come un caterpillar, come se non volesse accettare che un'altra delle sue inchieste è un buco nell'acqua. L'ultimo filone ipotizzato contro il deputato Pdl Alfonso Papa riguarda alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, indagati ieri per peculato, falso ideologico e falso commesso da pubblico ufficiale. Secondo il pm campano alcune auto della Finanza sarebbero state messe a disposizione di Papa, indagato assieme alla moglie, l'avvocato Tiziana Rodà, «per scopi privati e estranei a quelli istituzionali», come accompagnare la famiglia al mare, la Rodà in tribunale, i figli della coppia a scuola, in piscina o a giocare a calcetto. Come detto, colpiti dalle indagini anche ufficiali e sottufficiali della guardia di Finanza.

Il deputato Pdl, sotto processo a Napoli per concussione (gli altri 24 capi d'accusa sono caduti), proprio ieri ha incassato una vittoria: Marcello Fasolino, imprenditore nel settore dell'energia e uno dei principali accusatori di Papa, ha dichiarato di aver concesso solo prestiti al deputato per circa 10mila euro e di non aver subito alcuna intimidazione. «Eravamo amici fino a quando Papa è diventato parlamentare. I soldi? Mi disse che me li avrebbe restituiti».

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