L'ultima, volta, nel 2000, una nave fu decisiva per sfrattare Massimo D'Alema da Palazzo Chigi. L'ex leader dei Ds, arrivato a Palazzo Chigi con le truppe cossighiane dopo la defenestrazione di Romano Prodi, convinto da sondaggi troppo amici per essere veri, pensò di stravincere anche le regionali e si buttò anima e corpo nella campagna elettorale, con mezzi e fondi della presidenza del Consiglio. E fu in quel momento che Berlusconi firmò il capolavoro della sua carriera politica: una campagna pancia a terra per parlare con i cittadini di tutte le regioni dove si votava con una nave: Azzurra. Oddio, nave era una parola grossa. Si trattava di uno dei traghetti della Grandi Navi Veloci, quelli che oggi fanno la spola fra Genova, Olbia e Porto Torres, ma hanno dato una grossa mano anche per i rimpatri da Lampedusa, che allora erano davvero i più lussuosi traghetti mai visti sulla piazza.
Però, sempre traghetti erano. Eppure, entrarono nell'immaginario collettivo e soprattutto a Bari, a Napoli, a Messina e a Palermo, arrivarono migliaia di persone per ascoltare Berlusconi nel parcheggio del traghetto, trasformato in sala conferenze. Bello, certo.
Ma, come dire, un parcheggio di un traghetto, non proprio l'emblema del lusso. Eppure, in quella «pancia» della nave andò in scena la moltiplicazione dell'elettorato, molto meno «fighetto» e più popolare del 1994.
Oggi, invece, la nave è lussuosissima sul serio. Divina è la nuova ammiraglia Msc, con 1.350 membri di equipaggio, più di uno ogni due passeggeri.
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