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Il balzello nascosto sulla casa: si paga per conoscere la legge

Confedilizia denuncia l'ennesima stangata: le norme sulle antenne non si trovano in Gazzetta ufficiale ma solo su un volume in vendita

Il balzello nascosto sulla casa: si paga per conoscere la legge

«Ministero Sviluppo economico, decreto 22.1.'13. Detta le regole per la manutenzione delle antenne. Ma per conoscerle, devi comprarle. Fantastico, siamo alle leggi a pagamento». La protesta dei tartassati proprietari di casa sceglie la piazza virtuale: ed è solo il primo dei «cinguettii» che d'ora in poi appariranno sul sito di Confedilizia. L'obiettivo è chiaro: rispondere colpo su colpo alle innumerevoli stangate che si abbattono su chi - ovvero, la grande maggioranza degli italiani - ha scelto di investire nel mattone. Imu in primis, ma non solo: aumentano tutte le spese collegate all'abitazione, dalla tassa sui rifiuti agli oneri di riparazione e manutenzione. Dell'imposta sulla prima casa, quantomeno, si sta discutendo e l'impegno del governo ad abolirla resta, nonostante le «raccomandazioni» (leggi veti) di Bruxelles e del Fondo monetario: ma le altre spese restano quasi sempre sotto traccia. Come la tassa nascosta a carico di tutti quelli che hanno un'antenna tv condominiale, costretti a rispettare leggi che non si trovano in Gazzetta ufficiale ma solo in un costoso volume edito da privati.
Tutto nasce con il decreto del ministero dello Sviluppo che il 22 gennaio scorso, nel lodevole intento di mettere ordine nel caos di fili e antenne che deturpavano i tetti cittadini, detta le «regole tecniche» relative a tutti gli impianti tv centralizzati. In pratica, una guida capillare di tutti le incombenze che i condomini devono adottare, per garantire a tutti segnali televisivi chiari e sicuri. Citiamo testualmente: «I riferimenti per la conformità di progettazione, installazione e manutenzione- si legge nell'articolo 6 del decreto - degli impianti centralizzati d'antenna sono a) la direttiva 2004/108/Ce relativa agli aspetti di compatibilità elettromagnetica; b) le pertinenti norme e guide tecniche di impianto del Cei ed i relativi riferimenti normativi europei Cenelec ed in particolare la guida Cei 100-7 e le norme della serie En 50083 ed En 60728 per gli aspetti funzionali e di sicurezza».
In altri termini, i documenti realizzati da due enti di natura privata - il Cei (Comitato elettrotecnico italiano) e il Cenelec (Comitato europeo di normazione elettrotecnica) - non sono solo norme tecniche, utili per realizzare un impianto a regola d'arte, ma vengono ad assumere valore di legge, di cui non è ammessa l'ignoranza. Però non si trovano sulla Gazzetta ufficiale: per leggerli, è necessario spendere 130 euro per comprare un volume intitolato Guide Cei sugli impianti d'antenna per la ricezione Tv. Naturalmente, gli antennisti qualificati lo conoscono già a menadito, ma la questione è un'altra: è legittimo che una legge sia considerata una proprietà privata? No, risponde Confedilizia, citando una sentenza del Tar del Lazio che il primo aprile 2010 ha bocciato un decreto simile in materia di ascensori, dove imponeva analogo e oneroso obbligo ad acquistare la normativa di un altro ente privato: l'Uni, che si trovava così ad avere «anomala e ingiustificata posizione di vantaggio», in quanto «ritenuta proprietaria di una normativa che per questa ragione non è pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, come sarebbe doveroso».
In compenso, nessuno sfugge alla burocrazia: lo dimostra il caso, sempre più frequente, del proprietario che riduce il canone al suo inquilino, a rischio morosità per colpa della crisi. «Lo Stato però ci mette il naso - avverte il «cinguettio» - Devi pagargli l'imposta di registro e l'imposta di bollo», ovvero 67 euro d'imposta fissa e 16 euro a foglio. O della tassa sugli sfratti, che costa 220 euro. Ennesimo paradosso della fiscalità sulla casa.


I regolamenti del settore non sono in Gazzetta ufficiale, ma su un volume edito a pagamento da privati

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