Banche «salve», ora finanzino le imprese

Le banche ricevono molto dalla legge di Stabilità. Ora le banche italiane devono fare la propria parte

Il premier Enrico Letta intervistato da Maria Latella
Il premier Enrico Letta intervistato da Maria Latella

Le nostre banche ricevono molto dalla legge di Stabilità. E anche da un nuovo intervento di Mario Draghi. Ora perciò le banche italiane debbono fare la propria parte. Quello di Draghi e quelli della legge di Stabilità non devono essere «regali» ma rafforzamenti della leva del credito al servizio della crescita. Il governatore della Banca di Italia Ignazio Visco sottolinea i problemi che nascono dal «forte e diffuso indebolimento della capacità del nostro Paese di crescere e competere». Aggiunge che serve un salto di qualità nelle imprese. Ha ragione sia per le imprese dell'industria e dei servizi, soprattutto le medio-grandi sia per le imprese bancarie. Le difficoltà nel credito riguardano soprattutto le imprese minori, ma spesso anche le medie o persino le grandi, se non hanno a cui raccomandarsi, specie se si tratta di nuove iniziative. Le banche tedesche e francesi investono parecchio nel credito per le imprese, di ogni dimensione e le assistono nelle innovazioni e nella conquista dei mercati. Non si tratta di fare del nazionalismo economico, ma di esercitare bene il mestiere bancario, a favore dell'economia di concorrenza. L'economia di mercato di concorrenza è diversa da quella di monopolio, spesso preferita dai liberisti nostrani. Il credito è essenziale per la concorrenza. L'Italia ha molto bisogno di competitività, nel settore industriale e dei servizi, nel mercato del lavoro e nel credito per tornare a crescere. Draghi ha mandato una lettera riservata all'Unione europea, riguardante l'Eba (Autorità bancaria europea) raccomandando di escludere i prestiti obbligazionari emessi dalle banche dal rischio del salvataggio di banche in crisi. La Germania sostiene che, nel caso di una banca in crisi, debba subire una quota di perdite, cioè concorrere al salvataggio, insieme al Fondo europeo di stabilità (Esf) anche il capitale azionario e chi detiene obbligazioni subordinate emesse dalle banche. Si chiamano così le obbligazioni che, in caso di insolvenza di una banca, rispondono dei suoi debiti subito dopo capitale sociale. Draghi ritiene che la regola, per cui l'Esf interviene per le banche europee, dopo che i prestiti subordinata hanno subito una parte delle perdite, debba essere applicata solo in futuro, quando la Bce di cui lui è presidente, avrà la piena sorveglianza delle banche importanti. Questo intervento di Draghi è un aiuto anche alle nostre banche, che per capitalizzarsi emettono prestiti subordinati. La legge di Stabilità dedica alle banche rilevanti benefici fiscali nell' articolo 6, commi 16,17 18. Il comma 16 riduce la loro base imponibile per l'Irap che ha una aliquota del 4,5-4,8%. La base imponibile Irap delle banche viene ridotta con la piena detrazione delle perdite su crediti verso la clientela, al di là delle normali regole fiscali che sono più restrittive di quelle della contabilità ordinaria, per costi e perdite. La riduzione di imponibile Irap per molte banche può esser notevole. I commi 17 e 18 danno alle banche un beneficio nell'Ires, ancora maggiore, essendo l'aliquota Ires del 28%. Le banche potranno detrarre tutte perdite su crediti che mettono a bilancio, anche se si tratta di crediti incagliati che forse in futuro si possono riscuotere o di perdita di valore di mercato di titoli in portafoglio. Inoltre le perdite su crediti possono essere detratte interamente in quattro anni. In precedenza la detrazione era più scaglionata nel tempo. Sembra che il Tesoro si appresti a concedere garanzie agli intermediari finanziari che hanno investito nei derivati dei suoi titoli. È un altro beneficio per le banche.

Sarà buona politica se le banche risponderanno con maggiori crediti ai benefici che ricevono. Non è buona politica la redistribuzioni dal contribuente tartassato ai banchieri. Che, notoriamente, in Italia hanno il portafoglio a destra e il cuore a sinistra, vicino al Pd.

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