Basilicata «cost to cost»

Otto liste contengono, partito per partito, tutte le spese effettuate dai gruppi consiliari della Regione Basilicata nel 2013 che per la Sezione di controllo della Corte dei conti presenterebbero «irregolarità e carenze».

Spuntano il canone di un telefono cellulare non inventariato per i Popolari uniti, spese duplicate per l'acquisto di giornali quotidiani per il Movimento per le autonomie, attestazione mancante della restituzione di contributi non correttamente utilizzati per Io amo la lucania, ricariche di schede telefoniche «a go go» e il pagamento di una consulenza di uno studio professionale senza modalità di pagamento e indicazione dell'importo per l'Udc, fatture che non attestano l'uso per finalità del gruppo per il Psi, consumazioni al bar della Regione, spese per manifesti non riconducibili all'attività del gruppo per il Pd, spese per il personale superiori ai fondi assegnati al gruppo per il Pdl. Il sospetto è che i gruppi consiliari abbiano continuato a «scroccare» anche dopo «Rimborsopoli», come documenta La Gazzetta del Mezzogiorno.

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