Da smacchiamo il giaguaro, a imbarchiamo i gattopardi. Quelli del Pd, a sud, hanno portato acqua al mulino del sindaco. Fiumi in certi casi. La vera capitale del renzismo non è Firenze, è Messina. Lì Renzi ha preso il 90% delle preferenze nei circoli cittadini Pd, il 67,5% nella provincia, più del triplo di Cuperlo (20%). Un cappotto, in una zona dove i voti hanno nome e cognome. Siamo nel regno di Francantonio Genovese, deputato Pd, coinvolto insieme a cognati e moglie in un'inchiesta sui corsi professionali finanziati dalla Regione Siciliana. Pur nei guai, Genovese è quello che sposta i voti nel messinese, e da qualche tempo si è scoperto renziano. Filippo Panarello, deputato regionale Pd ed esponente dell'area Cuperlo, così come i sostenitori di Civati, chiedono «l'annullamento dei congressi fantasma organizzati a Messina dall'onorevole Genovese, novello sostenitore di Renzi». Che però, ai fan su Twitter che gli chiedono se riuscirà a «staccare dalle poltrone i loschi personaggi del Pd», promette sicuro: «I loschi li facciamo sloggiare, te lo prometto».
Altri vecchi capibastone del Pd siciliano hanno sponsorizzato Renzi, facendo lievitare i voti nei circoli. Tra i suoi grandi elettori troviamo l'ex ministro del Salvatore Cardinale e l'ex senatore Nino Papania, coinvolto in un'indagine per voto di scambio, campione di preferenze alle parlamentarie del Pd (poi candidatura annullata dai Garanti Pd per «tutelare l'immagine e l'onorabilità» del partito). Non è un caso la vittoria bulgara di Renzi a Trapani (68%), terra di Papania.
Successi renziani, benedetti da gattopardi Pd, anche altrove. In Campania Renzi ha sbancato, conquistando in una provincia come Salerno - territorio del sindaco-viceministro Vincenzo De Luca - il 71% dei consensi. Exploit strabilianti, quasi sospetti: in un circolo Pd finisce 1.401 voti contro 26 di Cuperlo, in un altro 941 a 23, e in un altro ancora 224 a 1. A Salerno 2.566 a 50. Numeri che fanno insorgere i sostenitori del dalemiano Cuperlo: «Sono stati presentati elenchi di presunti votanti che non si sono mai presentati al seggio». A Napoli Antonio Bassolino non è sceso direttamente in campo, ma non ha lesinato elogi per Renzi («Unica personalità che può spostare forze e voti»), e sotto traccia - riferisce una parlamentare campana del Pd - avrebbe indirizzato i suoi fedelissimi a «sposare» il verbo renziano.
Anche in Calabria i vecchi potentati hanno appoggiato il primo cittadino di Toscana. Ed ecco con «Matteo» tre consiglieri regionali vicini ad Agazio Loiero come Tonino Scalzo, Mario Franchino e Vincenzo Ciconte. Per non parlare del sostegno del parlamentare di area dem Nicodemo Oliverio. Lo stesso Oliverio, che in occasione delle parlamentarie dello scorso dicembre ha ottenuto in provincia di Crotone 8.257 preferenze su 8.547. Sempre in Calabria come dimenticare il neo renziano Domenico Minniti, già dalemiano e veltroniano? L'ex rottamatore non schiva i capibastone così come gli ha consigliato l'ex iena Pif alla Leopolda. Anzi.
Grande appoggio da importanti pezzi del vecchio Pd anche a nord.
(Ha collaborato Giuseppe Alberto Falci)
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