Grandi navi, grandi manovre, noia kolossal. Oggi va in scena un'operazione «di portata storica». Un intervento di alta ingegneria marina senza precedenti. Un grande show dell'emergenza. Una dimostrazione al mondo del genio italico che ripari l'onta di un anno e mezzo fa. La metafora della rinascita del Paese è in agguato. L'overdose di enfasi si diffonde su tutte le tv fin (...)
(...) dal mattino. E dunque, tutti lì a sorvegliare l'inclinazione del gigante d'acciaio. Ma lo show è un discreto flop. Le reti all news sono collegate dall'alba per raccontare la Concordia che si rialza dopo il tragico inchino. Il Giglio è l'ombelico del mondo. Anche se succede poco o niente. Eppure siti e tv di mezzo mondo «aprono» sull'operazione di recupero. Rainews24 e SkyTg24 che hanno mandato frotte d'inviati al Giglio si fregano le mani.
Oltre ai martellanti collegamenti sul canale principale, la tv satellitare ha dedicato quello degli Eventi alla diretta h24. In sostanza, un fermo immagine, con rumori in sottofondo, sul relitto arpionato da gru e accudito da rimorchiatori, chiatte e natanti vari. Il relitto deve raddrizzarsi, ma lo spostamento è impercettibile. Uno spettacolo d'immobilità. Il kolossal del Giglio comincia in ritardo causa maltempo. Qualcuno vorrebbe una sirena per annunciare l'inizio, ma il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ubiquo su tutte le reti e i tg, non vuole «folclore». Passa da una tv all'altra anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che parla di «forte contrasto tra questo mostro di ferro e lo scenario che lo circonda». Diventiamo tutti esperti di emergenze marine. Impariamo cos'è il «tiraggio dei martinetti» e «l'allagamento dei cassoni». Sarà perché siamo nella Toscana di Renzi, la parola più usata è «rottamazione». Solo che si parla di navi. La Regione candida il porto di Piombino per smaltire il relitto. Ma c'è la concorrenza di Palermo, sponsorizzata da Fincantieri. In quel caso il mostro d'acciaio dovrebbe essere trascinato per il Mediterraneo.
Non si vede niente, eppur si muove. «Rotazione di due gradi e mezzo», annuncia come scoop un'ultim'ora. Deve ruotare di 65. Nell'operazione, costo 600 milioni di euro, 150 più del varo della stessa Concordia, sono impegnate 500 persone per gestire il tiraggio con cavi d'acciaio per un totale di seimila tonnellate. Dopo tre ore «è ruotata di circa tre gradi». «Ma non ci sono sversamenti», rassicura Gabrielli. Finora. Un ingegnere annuncia che il relitto «si è staccato dalla roccia» dello scoglio. Beato chi se ne accorge. Il talk show con testimoni, giornalisti, graduati della marina, esperti di salvataggi offshore e rappresentanti dell'armatore si trasforma in una specie di rito propiziatorio collettivo. In attesa di vedere qualcosa di concreto, si ripercorre tutta la storia. Il fratello di una vittima del naufragio ricorda la trepidazione di quelle ore. L'ex ministro dell'Ambiente Clini assicura che «è stato evitato un disastro». Peggio di quello che c'è stato, avrà voluto dire. Per riempire i vuoti della maratona tv si arruola anche il direttore delle campagne di Greenpeace che ha poco da dire e sfoglia l'album delle proteste dell'organizzazione. Il giornalista Rai Alessandro Gaeta sottolinea le cattive abitudini degli inchini sul Canal Grande a Venezia. La bella Francesca Sinatra, presentata come «testimone», è pronta per un programma suo e nel pomeriggio è già a La vita in diretta. Gabrielli ribadisce che tutto sta andando secondo le previsioni. Ma i conti non tornano. All'ora di pranzo la rotazione è di cinque gradi, ne mancano 60, e la nave poggia sul «ginocchio».
Noi profani vediamo solo uno spicchio infangato nella parte di scafo riemerso. A metà pomeriggio siamo a dieci gradi di rotazione. Le dodici ore previste diventano diciotto e i tecnici dicono che però non si sentono in ritardo. Intrepidi, non temono il buio e il cattivo tempo. Ma adesso «la priorità è il recupero dei due dispersi».
Si ha la sensazione che di ore ne serviranno 24. Intanto arriva il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando. La Protezione civile annuncia: «Concordia in piedi all'alba». Si può andare a nanna tranquilli. Il kolossal della noia continua...
di Maurizio Caverzan
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.