Non solo si è «divertito come un pazzo», come assicurava giovedì notte lasciando gli studi di Cinecittà. Ma è pure convinto di aver portato a casa una «vittoria memorabile» nonostante giocasse in trasferta, come ripete a diversi interlocutori nel corso della giornata.
In verità, il day after di Berlusconi è dedicato solo in parte ad analizzare nel dettaglio il big match con Santoro, visto che gli impegni della campagna elettorale incombono come sempre. E visto che già giovedì notte erano passate le 3 quando a Palazzo Grazioli si brindava a un successo che nell'entourage del Cavaliere considerano tutti schiacciante. L'ex premier ha ricevuto telefonate di complimenti da amici e nemici, ma quel che per lui davvero conta è che i focus group di Alessandra Ghisleri non lasciano dubbi: assolutamente convincente, non solo tra gli elettori Pdl ma anche tra i ben più preziosi indecisi. I giudizi sulla performance tv sono tutti lusinghieri: lucido, efficace, combattivo, sicuro e immune dalle provocazioni. Unico neo, secondo l'elettorato più colto, l'eccessiva lunghezza della lettera a Travaglio. Insomma, un successo, soprattutto visti i rischi di una vigilia in cui il Cavaliere qualche perplessità l'aveva manifestata.
A non aver dubbi sulla necessità di andare nella fossa dei leoni Paolo Bonaiuti, soddisfatto dei «7 punti recuperati nei sondaggi in tre settimane». Come pure Daniela Santanché, convinta che la puntata di Servizio pubblico possa essere davvero un punto di svolta. «Berlusconi ha dimostrato di essere ancora il migliore, non solo ai nemici ma anche a quei presunti amici che magari ne dubitavano», dice l'ex sottosegretario. Ed è un po' questo il senso di quel che è accaduto giovedì sera. Perché il Cavaliere ha dimostrato di essere ancora in campo, ricompattando un centrodestra sfilacciato. Servizio pubblico, fanno presente all'ex premier, potrebbe insomma diventare un po' quello che nel 2006 fu il convegno di Confindustria a Vicenza nel quale il Cavaliere affondò i colpi contro Diego Della Valle è invertì il trend fino ad arrivare al quasi pareggio con Prodi. «Me lo auguro», si limita a rispondere uno scaramantico Berlusconi. Che comunque non ha alcun dubbio sul fatto di aver portato a casa un successo netto. Lo aveva intuito già mentre lasciava gli studi di Cinecittà, ma quando entrato in macchina sono iniziate ad arrivare valanghe di chiamate di complimenti tutto è stato più chiaro. Per non parlare della rete, come sempre implacabile. Su Twitter, per esempio, tirano fino a tardi i sostenitori del Cavaliere decisamente entusiasti. «Ancora tweet all'1.11 sulla mega performance di #Berlusconi. Un successone!», twitta che è ormai notte l'eurodeputata Licia Ronzulli dopo aver ironizzato sul fatto che «tutti lo davano per morto». I cosidetti cinguettii in totale saranno oltre 200mila. Ma quel che rende implacabilmente l'idea della vittoria del Cavaliere è il sondaggio di ieri sul sito del Fatto Quotidiano (frequentato non certo da berlusconiani doc). Per il 32,46% è uscito vincente mentre il 17,62 non si pronuncia. Oltre il 50% dei lettori del Fatto, insomma, non pensa sia uscito sconfitto. Ma se persino un nemico giurato come Fini dice che il Cavaliere «ha vinto nettamente», dubbi non ce ne sono. Tant'è che il diretto interessato non ci gira intorno.
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