Politica

Il Cav: "Una commissione d'inchiesta chiarirà il ruolo di Napolitano"

Berlusconi torna a chiedere una commissione d'inchiesta per far luce sulle mosse che hanno portato Monti a Palazzo Chigi: "Farà emergere ruoli che ciascuno ha svolto"

Il Cavaliere Silvio Berlusconi
Il Cavaliere Silvio Berlusconi

Una commissione d'inchiesta per chiarire il ruolo di tutti i soggetti attivi nel progetto che ha portato Mario Monti a Palazzo Chigi e i tecnici al governo. A chiederlo, in una intervista a Radio Capital, è Silvio Berlusconi che, a questo punto, chiede che venga accertato anche il ruolo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ruolo su cui il Cavaliere non ha voluto esprimere opinioni: "Non voglio dare giudizi al riguardo. Sarà una commissione di inchiesta eventualmente a far emergere ruoli che ciascuno ha svolto in quell'occasione".

Dall'alleanza con il Carroccio ai rapporti con il governo Monti, Berlusconi ha spieato ai microfoni di Radio Capital lo scenario politico attuale in vista delle imminenti elezioni politiche. Da una parte il Cavaliere è tornato così a chiedere una commissione d'inchiesta per chiarire i fattori che hanno portato il Professore al potere, dall'altra ha delineato le prossime mosse per la campagna elettorale che porterà al voto il 24 e 25 febbraio. Ed è così tornato a lanciare un chiaro avvertimento al segretario leghista Roberto Maroni affinché scelga con chi schierarsi alle prossime elezioni. "Se il Carroccio corre da solo andrà incontro a una sconfitta sicura", ha sottolineato il Cavaliere ricordando ai vertici lumbard che l'accordo elettorale deve essere globale. Sul tavolo non ci sono solo le politiche ma anche le regionali in Lombardia. "La Lega deve scegliere, da sola va incontro a una sconfitta sicura - ha spiegato Berlusconi - la rottura dei rapporti renderebbe impossibile appoggiare Maroni in Lombardia, ma anche tenere in vita le giunte in Veneto e Piemonte e centinaia di amministrazioni locali". Le dichiarazioni dell'ex presidente del Consiglio sono una netta risposta ai tweet postati ieri dal leader leghista che aveva rafforzato il niet al Cavaliere ribadendo la volontà del Carroccio di stringere alleanze in vista delle elezioni del 2013.

Nel corso dell'intervista a Radio Capital, Berlusconi ha fatto notare che il programma del Pdl coincide in buona parte con quello portato avanti da Maroni, anche sul fronte europeo. Rigettando ogni sentimento anti europeista, l'ex premier ha ipotizzato un'uscita dell'Italia dall'Eurozona solo nel caso in cui la Bce non dovesse garantire i debiti sovrani dei Paesi membri. "Non penso che si debba uscire dall'euro - ha sottolineato Berlusconi - la direzione sarebbe di ottenere che la Bce fosse banca centrale a tutti gli effetti garantendo i debiti sovrani di tutti i paesi che hanno euro ed essendo disposta a stampare moneta in caso di necessità". Secondo il Cavaliere, infatti, "se si mette moneta per l'1% o il 2% si provoca inflazione dell'1 o 2%, ma sono sicuro che non porti un danno all'economia e che anzi una leggera inflazione porti lievito all'economia".

Nel corso dell'intervista a Radio Capital, Berlusconi è tornato a criticare pesantemente il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini e il presidente della Camera Gianfranco Fini. Smentendo le invenzioni del leader centrista, secondo cui alle riunioni del Ppe gli interventi del Cavaliere fossero accolti da risatine, Berlusconi ha parlato di "menzogna totale a assoluta". "E' una cosa indegna che lui dica questo. Ho nei confronti dei miei colleghi Ppe un rapporto antico e consolidato e sono considerato al tavolo del Ppe il maggiore esperto in economia, dato il mio passato di imprenditore e la mia esperienza al governo, sono lì dal 1994", ha replicato il Cavaliere bollando Casini e Fini come "le persone peggiori che ho avuto modo di incontrare in politica". "Sono veramente una iattura - ha concluso Berlusconi - mi è scappato una volta 'orrendi' e ho aggiunto subito 'orrendissimi'.

Non riesco a capire come possano attirare dei voti da parte di persone con la testa sulle spalle".

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