Lasciare l'euro «sarebbe un errore», ma «così com'è la moneta unica è destinata a fallire». E ancora: «Grillo è un pazzo, un pericolo assoluto. È come Hitler, lo vota solo chi è furioso...».
Silvio Berlusconi si gioca il tutto per tutto e a una settimana dalle elezioni europee spinge l'acceleratore su ogni fronte. Dopo mesi di totale assenza dalla tv, infatti, il leader di Forza Italia non perde occasione per essere online, che si tratti di una presenza tv, di una ospitata radiofonica oppure - più semplicemente - di invadere i sociali network.
«Berlusconi c'è», è questo il messaggio che arriva di qui a una quindicina di giorni. Così è andata ieri, tra collegamenti telefonici dal Piemonte (a ora di pranzo con in club Forza Silvio) alla Campania (a cena con una kermesse a Salerno) fino alla Lombardia (in collegamento con Lecco). E anche oggi, visto che questa mattina alle nove sarà ospite su Canale5 di Mattino Cinque, mentre in serata alle 21.15 andrà su Rete4 a Quinta Colonna, il programma condotto da Paolo Del Debbio.
Un Berlusconi «on air», dunque. Che prova a recuperare il terreno perduto e a riportare «in pista» una Forza Italia che i sondaggi danno ormai al terzo posto, di molto distaccata rispetto a Pd e M5S (che sarebbero, questo registrano gli istituti di ricerca, praticamente appaiati).
«Grillo è davvero un pericolo assoluto per il nostro Paese. Mi fa paura - attacca Berlusconi a Radio Lombardia - e perciò vorrei che si potesse arrivare a spiegare ai cittadini italiani che votano per M5S che non scelgono un progetto politico costruttivo ma l'esatto contrario». Per l'ex Cavaliere, insomma, il voto a Grillo è solo una decisione polemica e di protesta che «di certo non è di prospettiva». L'ex presidente del Consiglio, dunque, non si risparmia, pur sapendo bene che il fronte dell'antipolica pseudo-grillina si porta dietro tanti consensi e molti voti. Grillo - dice intervistato dal quotidiano tedesco Welt - «fa paura ed è pazzo», mentre Angela Merkel sta sostenendo una politcia economica che «divide l'Europa». «Forse mi sono espresso in maniera infelice e chiedo scusa a tutti coloro che si sono sentiti offesi», aggiunge poi rispondendo a una domanda sulla frase sul riconoscimento sui lager in Germania che tante polemiche aveva suscitato.
Parla poi dell'eventuale passaggio di consegne. E ribadisce che non ha «alcuna intenzione» di ricandidarsi e dunque il problema «della successione» per il momento «non si pone affatto». I successori - aggiunge sibillino l'ex premier - si preparano e non si nominano. Insomma, «in democrazia la leadership si conquista sul campo e con il consenso».
Infine di nuovo su Grillo. «Qualche giorno fa - dice - ho preso i discorsi che hanno portato Hitler a assumere democraticamente il potere nel 1933, li ho purgati dagli accenni alle realtà contestuali, li ho ribattuti senza le cose concrete, ho messo in alto il nome di Grillo e li ho distribuiti a una dozzina di miei collaboratori. Nessuno non li ha presi per buoni. Quindi ho ragione di vedere in quello che dice Grillo la verità di quello che lui vuole.
Dice che vuol distruggere tutto, via il Senato, via la Camera, via i parlamentari, via i partiti via la democrazia, il Paese deve essere condotto dai delegati del web agli ordini suoi e di Casaleggio». Insomma, «riscontro in Grillo tutte le caratteristiche di tutti i più sanguinari protagonisti della storia, da Robespierre a Stalin e Pol Pot. È oltre Hitler».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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