Berlusconi: "Monti ha portato la recessione"

L'ex premier: "Il Prof ha agito con maggiori poteri del fascismo e con l'Imu si è mangiato la tredicesima". Poi si sfoga: "Abbiamo sbagliato a mollare, mi sono pentito"

Berlusconi: "Monti ha portato la recessione"

Roma - Nonostante l'appuntamento serale su Canale 5 con Italia domanda, la giornata Berlusconi la trascorre a Palazzo Grazioli a occuparsi della querelle liste elettorali. E lo fa nella convinzione che si debba fare il possibile per lasciare a casa i cosiddetti impresentabili o presunti tali. Non che il Cavaliere abbia dimenticato il garantismo, tutt'altro. Ma sul punto Alessandra Ghisleri pare sia stata categorica: il giorno dopo che si chiuderanno le liste tutti si concentreranno su nomi e curriculum dei candidati e i giudizi saranno implacabili. Secondo la sondaggista di fiducia di Berlusconi, insomma, con liste elettorali «sbagliate» il Pdl potrebbe perdere fino a 4 punti.
È questa la ragione del perché uno come Alfonso Papa non fa che presidiare ormai da giorni la residenza romana del Cavaliere. A qualunque ore si passi da quelle parti - che sia giovedì in serata, venerdì a pranzo oppure di nuovo ieri sera - il deputato napoletano coinvolto nell'inchiesta P4 è sempre lì a piantonare le fioriere di via del Plebiscito in attesa di risposte che evidentemente non arrivano. Come alcuni suoi colleghi campani non schiodano dai divanetti di un Transatlantico deserto evidentemente decisi a marcare il territorio finché le liste non saranno chiuse.
Un'immagine che dà la misura di quanto la partita sia complessa, con forti tensioni tra Denis Verdini e Angelino Alfano e con regioni chiave come Campania e Sicilia dove non c'è modo di trovare la quadra. Ecco perché ieri sera alle undici e mezzo, appena finita la diretta su Canale 5, Berlusconi torna in conclave a Palazzo Grazioli per una seduta notturna con i due interessati.
Italia domanda si apre con le immagini degli scontri tv che l'ex premier ha avuto nei giorni scorsi a L'Arena con Massimo Giletti, a Servizio pubblico con Michele Santoro e a Omnibus. «Prendo atto che il conduttore si tiene a una distanza di sicurezza...», chiosa scherzando il Cavaliere. Che poi ripercorre la «congiura» che ha portato alle sue dimissioni da Palazzo Chigi. «La febbre del mercato finanziario e il fenomeno dello spread», ripete, «non è dipeso dal mio governo». La scelta del passo indietro, ricorda, è stata dettata dalla speranza di dare al Paese un governo con una maggioranza solida che potesse prendere decisioni difficili visto che «noi avevamo numeri sempre più risicati». Colpa di Gianfranco Fini che «se ne andò per fondare un piccolissimo partito che raggiunge a malapena l'uno per cento, un suicidio politico dietro la promessa di diventare premier di una maggioranza di centrosinistra». «Abbiamo sbagliato a fare il passo indietro - aggiunge - ma del senno di poi sono piene le fosse».
D'altra parte, dopo un anno di governo Monti che «ha agito con poteri maggiori di quello fascista», «non c'è un elemento di giudizio della nostra economia che sia positivo». Hanno solo «applicato acriticamente quella politica del rigore a una economia che non era in crescita» portandoci «dentro una spirale recessiva pericolosa». Insomma, «il procedere all'aumento delle tasse ha portato ansia e paura nelle famiglie» con «la tredicesima succhiata dallo Stato per pagare l'Imu».


Infine si parla di liste elettorali e in particolare di Marcello Dell'Utri. Le «affermazioni dei pm» su di lui «sono criminali», ma «temo gli chiederemo un grande sacrificio» perché «la sua presenza nelle liste ci porterebbe le critiche della sinistra».

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