Berlusconi: "Monti? Deve ringraziare noi"

Il Cavaliere: "Il Pdl ha contribuito ad aumentare il potere negoziale del governo"

Berlusconi: "Monti? Deve ringraziare noi"

«Sì, sono sollevato...È vero, solo nei prossimi giorni capiremo la reale portata delle decisioni prese al Consiglio europeo, ma va dato atto a Monti di aver fatto valere le nostre ragioni con forza e senza farsi intimidire. Merito anche nostro, perché abbiamo dato segnali inequivocabili e contribuito ad aumentare il potere negoziale del governo italiano davanti alle resistenze della Germania».

Ufficialmente Berlusconi tace, ma con chi ha occasione di sentirlo dopo l’annuncio del presidente del Consiglio Ue Van Rompuy sull’accordo notturno trovato a Bruxelles non nasconde una prudente soddisfazione. L’intesa sulla crescita e sullo scudo anti-spread non saranno la soluzione di tutti i problemi ma sono comunque un buon passo avanti. E il Cavaliere – che al vertice del Ppe di giovedì aveva preferito tenere un basso profilo e non intervenire – è sostanzialmente soddisfatto. Anche perché, è questa la sua convinzione, un ruolo importante nella partita europea che si è consumata giovedì notte a Justus Lipsius l’ha giocato anche l’alzata di scudi arrivata dal Pdl e, in particolare, da Berlusconi. Perché, spiega Bonaiuti, «le sue prese di posizione hanno dato più forza a Monti quando si è seduto al tavolo del negoziato». Il portavoce dell’ex premier non si spinge così in avanti, ma – forse – anche gli strappi su un’eventuale uscita dall’euro (mentiti, precisati e corretti in ogni occasione) hanno avuto il loro peso. Perché, spiega un ex ministro di scuola Forza Italia, «una cosa è presentarsi alla Merkel e dire “dobbiamo fare così”, altra è aggiungere “altrimenti in Italia c’è anche chi pensa di lasciare la moneta unica”». Insomma, il Cavaliere – aggiunge l’ex ministro di cui sopra – ha dato a Monti «un potere negoziale senza precedenti», qualcosa «da mettere sul tavolo delle trattative».
Non a caso, sempre in privato e non pubblicamente, Berlusconi ricorda con i suoi interlocutori «il senso di responsabilità avuto quando ha deciso di fare un passo indietro e lasciare Palazzo Chigi». E non solo questo, visto che negli ultimi mesi «abbiamo sostenuto in Parlamento provvedimenti che ci sono costati le ire del nostro elettorato». Tutto per «rafforzare» Monti e fare «il bene del Paese». D’altra parte, a riconoscerlo è stato persino Pier Ferdinando Casini durante il summit del Ppe a Bruxelles. Il Cavaliere – ha detto il leader Udc – ha avuto «il merito» di farsi da parte nell’interesse generale e per questo dobbiamo ringraziarlo. Con reciproci complimenti tra i due che – conoscendo gli interessati – un po’ fanno pensare. Se Casini loda pubblicamente Berlusconi e il Cavaliere in privato non lesina complimenti all’ex presidente della Camera («un ottimo discorso, è stato bravo, gli ho fatto le congratulazioni», diceva ieri a chi ha avuto occasione di sentirlo) forse qualcosa s’è messo in movimento. D’altra parte, su un’eventuale alleanza Pd-Udc Nichi Vendola ieri è stato piuttosto chiaro nel suo dire «no».
Nel Pdl, invece, ci si divide come al solito tra «soddisfatti» e «perplessi». Tra chi promuove Monti e vede una legislatura destinata a durare fino al 2012 (Frattini, per esempio) e chi rimanda le «valutazioni finali» più avanti, quando si capirà il destino dello spread e della crescita (Cicchitto, ma anche Corsaro e Gasparri).

Decisamente pessimisti, invece, Brunetta e la Santanchè che parla di «ottimismo facilone del governo». Sembra soddisfatto però Alfano. «Abbiamo chiesto a Monti di battere i pugni in Europa e di non essere timido – dice il segretario del Pdl – e lui non lo è stato».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica