Berlusconi non va da Monti: «Non voglio altre polemiche»

Berlusconi non va da Monti: «Non voglio altre polemiche»

RomaIl messaggio è forte e chiaro: Berlusconi cancella l’appuntamento di oggi a pranzo con Monti. Un incontro fortemente voluto dal premier, in difficoltà su conti pubblici e tenuta della sua «strana» maggioranza. Il primo a dare notizia della colazione annullata è il Foglio.it di Giuliano Ferrara che scrive anche: «La motivazione (ufficiosa): il Cav non vuole che si pensi che lui sarebbe andato a parlare di frequenze tv». Una nota di palazzo Grazioli, più tardi, conferma: «Per non alimentare polemiche e per evitare o prevenire insinuazioni malevole su questioni inerenti le frequenze televisive, il presidente del Pdl Silvio Berlusconi ha chiesto al premier Mario Monti di rinviare la colazione prevista a palazzo Chigi».
La decisione di annullare l’incontro in realtà viene presa martedì notte, dopo il summit-fiume tra il premier e l’Abc. Il Cavaliere è scontento. Su tutti i fronti: fisco, giustizia, mancati tagli alla spesa, mancata crescita, beauty contest. Il pasticcio sull’emendamento del governo che mette fuori Mediaset dall’asta per l’assegnazione sulle frequenze televisive lascia il segno. Non solo. L’ulteriore ceffone è la supponenza con la quale il premier, in conferenza stampa, schiaffeggia i partiti che lo tengono in vita. Il premier è duro: «Stiamo convincendoci e lo sto trasmettendo ai leader delle forze politiche che ci sostengono, e Napolitano sempre lo sottolinea - dice, infatti, il Professore - che occorre la riforma della politica». Non solo: «Non pensino i partiti - avverte - che questi temi siano cosa diversa, separata e irrilevante ai fini del recupero di credibilità del Paese nel medio periodo che è quello che conta anche per i tassi di interesse e per lo spread». Come a dire: se lo spread non cala è colpa vostra, non mia. E il malumore serpeggia in tre quarti di Pdl. La schiera di antimontiani s’ingrossa e qualcuno preme pure per staccare la spina ai tecnici. Il Pdl è in subbuglio non solo per lo schiaffo sulle frequenze tv.
Tema sul quale il premier non cede: «Appoggio e difendo la decisione del governo di annullare il beauty contest e mettere all’asta le frequenze tv», dichiara giurando che la questione non è stata trattata durante il summit con l’Abc. Poi il Professore, pensando che il faccia a faccia con il Cavaliere sia ancora in agenda, spiega: «Ho invitato il presidente Berlusconi a colazione come faccio di tanto in tanto, trattandosi di un ex presidente del Consiglio, oltre che di personalità tuttora presente nella vita politica italiana in modo evidente ed incisivo. Il presidente Berlusconi ed io, di persona o telefonicamente, siamo soliti scambiarci valutazioni, esperienze e suggerimenti. E non ci sono temi all’ordine del giorno». E alla domanda se il premier tema ripercussioni nei rapporti con il Pdl dopo l’affaire frequenze, risponde: «No... credo».
Di fatto il partito ribolle anche per le scelte di politica economica del governo.

Tanto che nella nota di palazzo Grazioli con la quale si rinvia il pranzo, si legge: «L’incontro avrà luogo, in maniera più utile, quando sarà completata la valutazione che lo stesso presidente Berlusconi sta compiendo, insieme agli organi statutari e agli esperti del Pdl, sui provvedimenti fiscali, su quelli che riguardano la casa e sulle misure per la crescita che il governo si accinge a varare».
Una avvertimento che parte da una colazione boicottata.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica