Berlusconi ora scarica Monti: «Sarà un piccolo protagonista»

Berlusconi ora scarica Monti: «Sarà un piccolo protagonista»

RomaBerlusconi si ripresenta a Porta a porta, da Vespa, con due titoli inequivoci: «dopo Monti tocca a me» e «toglieremo l'Imu». Ma il Cavaliere va oltre. È un fiume in piena. Si parte con il video di Benigni e il commento sarcastico alla notizia del ritorno del Cavaliere. Berlusconi sorride. «Avete bisogno di me» dice. «Stancati di lei?», punge Vespa. «Lo decideranno gli elettori», risponde il Cavaliere. Che poi dipinge l'Italia a tinte fosche: «E non posso lasciare che il Paese degradi verso il baratro».
Capitolo Lega: «Sarà assieme a noi nel rassemblement dei moderati. Ne sono sicuro. Se va da sola non conterrà nulla». Ma quale ruolo per il Cavaliere? Padre nobile e cedere lo scettro ad Alfano? «All'inizio era così. Lui è il più bravo ma io sono nella storia degli italiani che mi hanno seguito da sempre».
«Aveva detto che se Monti si candidava, lei faceva un passo indietro», ricorda Vespa. Berlusconi risponde: «Non escludo che Monti possa rappresentare i moderati. Nel Ppe, dove sono preoccupati che vinca la sinistra, siamo rimasti d'accordo a rivolgere l'invito di tenere insieme i moderati. E sono stato io a voler invitare Monti». Ma sull'invito a Monti è giallo perché arriva la smentita del presidente del Ppe, Wilfred Martens: «L'invito a Monti? Una mia iniziativa». E ancora: «Se Monti accettasse di fare il federatore io sarei felicissimo. Lui è di centrodestra, è un liberale». Appello di Monti o offerta ai soli centristi? «No, o tutti i moderati o nessuno». E ancora: «Senza di me abbiamo perso consensi. Io sono apparso da 3 giorni e il mio partito è salito di 4 punti nei sondaggi».
Napolitano ha detto che darà l'incarico a chi prende più voti. E Berlusconi: «Io punto a prendere più voti. Da me nessuna giravolta. Ho sempre puntato all'unione di tutti i moderati. Sono stato frenato da due cose: l'architettura costituzionale e il fatto che non ho mai avuto una maggioranza completa. Ma ho dovuto mediare sempre con partiti minori». Fa l'esempio della giustizia e promette che se avrà la maggioranza questa volta la riforma andrà in porto. «Ho passato due anni a mediare con Fini, Casini, Follini. Gli italiani devono imparare a votare e dimenticarsi dei piccoli partiti». Quindi rievoca la sua uscita di scena: «Me ne sono andato in punta di piedi dimostrando di non essere attaccato alla poltrona. Ho lasciato per l'imbroglio dello spread». E parte l'attacco alla Germania: «Berlino ha il terrore dell'inflazione, vista la sua storia. O si convince che la Bce deve fare la banca centrale a tutti gli effetti o saremo costretti, disgraziatamente, a uscire dall'euro e poter stampare moneta, svalutare e far crescere l'economia. Ma ai tavoli dove siedono i capi di Stato e di governo non ci sono molti esperti di economia ma politici o sindacalisti. L'unico a capire di economia ero io». «Contro di noi c'è stata una congiura - si infervora l'ex premier - Perché il Giappone paga l'1 per cento di tassi di interesse e l'Italia no? Perché non abbiamo una banca centrale che garantisca il nostro debito. E questo non lo dico io ma tutti i premi Nobel». Attacca il direttore dell'Unità che insiste sullo spread: «Lei racconta le favole di una sinistra ignorante». Poi si torna all'Imu, tassa che Berlusconi vuole abolire perché «la casa è sacra». Il nodo copertura. L'ex premier assicura: «La riduzione dei costi della politica può coprire il mancato introito - assicura - ma siccome ci vorrà tempo, le reperiremo con un lieve aumento delle accise su tabacchi, alcool e giochi e tasse sul trasporto aereo». Berlusconi snocciola cifre (3,8 miliardi in totale) e Vespa scrive sulla lavagna. «Per me entrare in campo è un sacrificio enorme ma penso di guadagnare alcuni punti. Quanti dipende dalle ore televisive a me concesse. Ho 123 ore da recuperare in tv. E punto al 40%».
Si passa al nodo Pdl e alle candidature. Esclude la candidatura di Briatore, prende le distanze da Samorì e torna ad attaccare Casini e Fini: «Due persone orride, le mie più grandi delusioni». Dura la risposta del leader Udc: «Berlusconi non solo è un gran bugiardo, ma cambia idea ogni tre ore». Il capo di Fli invece replica su Twitter: «Berlusconi? Siamo al livello di Vanna Marchi...».
Quindi il Cav torna a parlare di Monti: «Ho offerto a lui di ritirarmi ma dopo gli attacchi di Casini, lo escludo.

Passerebbe da deus ex machina a piccolo protagonista della politica». Ma «potrebbe essere chiamato ancora ove Bersani portasse il Paese al disastro. Oppure potrebbe fare il presidente della Repubblica o della Commissione europea o presidente del Consiglio dei capi di stato o di governo».

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